Evento parallelo ad alto livello sulle Mutilazioni Genitali Femminili evidenzia il bisogno di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

New York, 25 Settembre 2012


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non c'è Pace Senza Giustizia e le organizzazioni partner della Coalizione internazionale per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili, si felicitano con le rappresentanze diplomatiche di Burkina Faso e Benin presso le Nazioni Unite per il successo dell'evento parallelo di alto livello "Intensificare gli sforzi globali per l'eliminazione le mutilazioni genitali femminili", organizzato alla vigilia dell'apertura del dibattito generale della 67ª sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU.
 
L'evento, a cui hanno presenziato oltre 150  tra first lady, ministri, ambasciatori, e rappresentanti delle Agenzie delle Nazioni Unite e della società civile, ha messo in rilievo l'importanza che un gruppo sempre più di stati ha dato alla lotta contro le MGF.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oltre a Chantal Compaoré, First Lady del Burkina Faso e Chantal de Souza Yayi, First Lady del Benin, che ha co-presieduto l'evento, sono intervenute Hadidja Aboubacar, First Lady delle Isole Comore, Elsie Christofias, First Lady di Cipro e Antoinette Sassou N'Guesso, First Lady del Congo. Tutte hanno sottolineato il ruolo centrale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nell'affermare la volontà politica di portare la battaglia contro le MGF al più alto dei livelli ed intensificare gli sforzi a livello globale per la sua eliminazione.

Hanno inoltre preso la parola nel corso dell'evento Yoka Brandt, vicedirettore esecutivo di UNICEF, Babatunde Osotimehin, direttore esecutivo di UNFPA, Saraswathi Menon, Direttrice della Divisione politica di UNWomen, i Sottosegretari di Stato italiani Marta Dassù e Staffan De Mistura, e il rappresentante permanente dell'Eritrea presso le Nazioni Unite.

Emma Bonino ha concluso i lavori sottolineando che le MGF sono un fenomeno globale, che interessa non solo la vita quotidiana delle donne e bambine africane, ma i diritti delle donne in tutto il mondo, e che la risposta a questo problema deve necessariamente comportare un approccio olistico. Occorre dunque una Risoluzione omnicomprensiva che metta al bando le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo, così da sostenere gli sforzi di quanti si battono per sconfiggere questa pratica e costituire un vero e proprio strumento di cambiamento.
 
Campagna Ban FGM
Nel corso degli ultimi anni, i membri della Coalizione Ban FGM hanno collaborato in diverse iniziative per rafforzare la consapevolezza a livello internazionale sul bisogno di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che metta al bando questa violazione dei diritti umani, raccogliendo il sostegno di attivisti dei diritti umani, organizzazioni femminili, membri del parlamento e rappresentanti governativi attraverso Africa ed Europa.
 
Il gruppo Africano alle Nazioni Unite ha preso lo spunto per rafforzare la volontà dei Capi di Stato presentando la Decisione durante la Commissione delle Nazioni Unite per la Condizione delle Donne (UN Commission on the Status of Women -CSW) in marzo 2012, raccomandando che questo tema delle Mutilazioni Genitali Femminili, finora discusso solo nel contesto del CSW, sia formalemente inserito dall’Assemblea Genrale nelle tematiche riguardanti “il miglioramento delle condizioni delle donne”.  Nel luglio 2012 l’ECOSOC (Consiglio per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite) ha espresso il suo sostegno alla raccomandazione del CSW e richiesto che il tema delel MGF sia aggiunto all’agenda della 67° Assemblea Generale.
 
Per maggiori informazioni, contattare  Alvilda Jablonko, Coordinatrice del programma FGM all'indirizzoajablonko@npwj.org o al numero : +32 494 533 915 o Nicola Giovannini all'indirizzo  ngiovannini@npwj.org  o al numero +32 (0)2 548-39 15.