Il rapporto rilasciato la settimana scorsa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, dal titolo “Ending Female Genital Mutilation”, rappresenta un passo decisivo nella valorizzazione degli sforzi globali volti all’eliminazione di questa pratica dannosa in tutto il mondo.
Significativamente, il Rapporto ricorda l’impegno per una messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF) da adottare presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (AGNU). Un obiettivo promosso nell’ambito di una campagna internazionale guidata dall’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia e sostenuta da molti attivisti, parlamentari e governi africani, nonchè dal governo italiano tramite la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo.
Dichiarazione di Alvilda Jablonko, Coordinatrice della Campagna BanFGM di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT), insieme agli altri membri della Coalizione che sostengono la campagna BanFGM, si congratulano per il rilascio del rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, che enfatizza l’importanza di adottare legislazioni nazionali che proibiscano ogni forma di mutilazione genitale femminile e prevedano misure preventive e di sostegno per le vittime e le donne a rischio. Nell’affermare inequivocabilmente che le MGF sono una violazione dei diritti umani universali, che non può essere giustificata da eccezioni culturali, il Rapporto affianca gli attivisti africani che hanno senza sosta operato per l’adozione di leggi contro le MGF, supportate da azioni di prevenzione e di sensibilizzazione.
“Il rapporto nota come l’importanza di un approccio comune e sistematico sulla considerazione delle MGF come una violazione dei diritti umani sia stata riaffermata dalla Decisione dell’Assemblea dell’Unione Africana nella sua diciassettesima sessione, a sostegno dell’adozione di una risoluzione per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili in occasione della sessantaseiesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
“Rinnoviamo l’appello a tutti gli Stati e a tutte le organizzazioni regionali ed internazionali a prendere una inequivocabile e condivisa posizione a favore dell’adozione di una Risoluzione ONU per la messa al bando universale delle MGF, al fine di assicurare l’armonizzazione degli strumenti legali contro le MGF in tutti i paesi colpiti, così come predisporre un forte e chiaro sostegno a tutti gli attivisti che lottano per l’eliminazione di tale pratica.
“Invitiamo anche tutti i cittadini del mondo ad unirsi ai coraggiosi attivisti che hanno dedicato le loro vite alla lotta contro le MGF, firmando l’appello all’indirizzo www.banfgm.org e chiedendo che le Nazioni Unite compiano i passi necessari per porre fine a questa violazione dei diritti umani.”
Scarica il rapporto in Inglese, Francese, Spagnolo e Arabo
Campagna BanFGM
In questi ultimi anni , Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT), insieme al Comitato Interafricano sulle Pratiche Tradizionali che colpiscono la salute delle donne e dei bambini, Euronet-FGM e l’ONG Senegalese La Palabre, hanno lavorato incessantemente per promuovere a livello internazionale l’adozione di una Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU che mettesse al bando le mutilazioni genitali femminili (MGF) in quanto violazione dei diritti umani, raccogliendo il sostegno degli attivisti dei diritti umani, delle organizzazioni per i diritti delle donne, dei parlamentari e dei rappresentanti di governo dei paesi di Africa ed Europa.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del programma sulle MGF, all’indirizzo email ajablonko@npwj.org, oppure Nicola Giovannini, email ngiovannini@npwj.org, telefono +3225483915. Si prega anche di visitare i siti web: www.npwj.org e www.banfgm.org.