CPI Ratifica ed Attuazione

Promuovere la ratifica e l’attuazione dello Statuto di Roma

 
Nel contesto di una sempre maggiore consapevolezza nelle domande di giustizia durante o conseguentemente periodi di conflitto o transizione, la creazione della CPI, il 1° Luglio 2002, segna un passo fondamentale nella creazione e nello sviluppo di un sistema efficace di diritto penale internazionale. Mentre è solo una parte della figura complessiva, l’universalità della CPI rimane un obiettivo fondamentale, in modo da offrire la più ampia protezione per le vittime; la più ampia applicazione del principio di responsabilità per la commissione di gravi crimini secondo il diritto internazionale; e per evitare che la CPI venga percepita come una corte “Europea”. Considerato che, in assenza di una richiesta del Consiglio di Sicurezza, la Corte ha giurisdizione esclusivamente verso i crimini commessi nel territorio o da cittadini degli stati che vi aderiscono, l’efficacia della CPI aumenterà esponenzialmente maggiore sarà il numero degli stati che ne abbiano ratificato lo Statuto.
 
Va inoltre puntualizzato come molti degli stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma devono ancora provvedere a conformare le proprie legislazioni ai suoi dettami. Frequentemente, nonostante una chiara volontà politica di ratificare ed attuare quanto previsto dalla Statuto di Roma, le nazioni trovano problemi tecnici a procedere alla stesura ed ad attuare la legislazione per via della complessità delle norme dello Statuto che si sovrappongono alle normative nazionali. La strategia di NPSG riguardo la giustizia penale internazionale prevede quindi di continuare a promuovere l’universalità dello Statuto di Roma, tramite una campagna specifica volta ad una sua più ampia ratificazione, particolarmente in quelle regioni dove si è registrato un basso numero di adesioni come il Medio Oriente e l’Africa del Nord; ulteriore obiettivo è la promozione di un processo di revisione e stesura delle legislazioni nazionali che dia vigore alle norme di diritto penale internazionale e porti ad una maggiore cooperazione con la CPI, anche attraverso la previsione di un meccanismo di assistenza tecnica. NPSG continuerà ad incoraggiare la partecipazione degli Stati Membri ai negoziati relativi alla CPI e ad altri strumenti di diritto umanitario e volti alla difesa dei diritti umani internazionali. NPSG promuove inoltre l’invio di esperti legali ad assistere paesi in via di sviluppo nel corso dei negoziati sulla CPI, in particolare durante l’Assemblea degli Stati Membri e nei suoi vari sottocomitati. NPSG continuerà inoltre la sua attività per una più completa attuazione dello Statuto di Roma in Italia: nonostante il suo impegno pubblico, riaffermato più volte dalla adozione dello Statuto di Roma nel 1998, l’Italia non ha ancora adottato le misure legislative necessarie per consentire l’investigazione e l’istituzione di procedimenti legali contro i crimini previsti dallo Statuto di Roma e per consentire alle autorità italiane di cooperare con la CPI nelle sue investigazioni ed azioni legali. NPSG promuoverà quindi l’adozione di una legislazione nazionale che si adegui alle disposizioni dello Statuto di Roma tramite iniziative rivolte al Parlamento Italiano ed al Ministero della Giustizia.
 
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