Tra il 23 e il 30 giugno 2013, Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ha collaborato al “Info Activism Camp 2013: Evidence & Influence”, organizzato da Tactical Technology Collective (TTC) al Centro D’Ompio, di Pettenasco, in Italia.
L’evento ha riunito 135 info-attivisti e profesionisti di 46 paesi di tutto il mondo (tra gli altri Bahrein, Cambogia, Egitto, Iran, Israele, Malesia, Palestina, Siria e Turchia) con lo scopo di discutere, condividere ed esplorare nuove idee e soluzioni che contribuiranno a sviluppare pratiche creative e tecniche per l’advocacy basata sulle prove. Concepito come uno spazio in cui rafforzare la collaborazione e il networking, le discussioni si sono concentrate su problemi relativi all’etica dei dati e alla capacità di dibattere, sulle considerazioni legali e la privacy e la sicurezza digitale, sulla raccolta di informazioni, sulle tecniche di investigazione così come sulla ricerca di idee creative per documentare e presentare le prove per l’attività di advocacy.
Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Questa iniziativa è molto importante, specialmente per i protettori dei diritti umani e gli attivisti che lottano ogni giorno e attraverso metodi innovativi e non violenti semplicemente per esprimersi liberamente, nonostante le considerevoli risorse che i loro regimi impiegano per censurarli, attraverso legislazioni repressive, arresti e carcerazioni arbitrarie, intimidazioni e violenze. Mentre in alcuni paesi, come ad esempio Cuba, non c’è un facile accesso ad internet e siti internet sono bloccati o pesanti restrizioni sono posti sui provider internet, l’uso dei nuovi media, quali i cosiddetti social, ha dato supporto ad attivisti che lottavano per la libertà durante la Primavera Araba o in simili occasioni.
“La capacità degli attivisti e delle organizzazioni sul territorio di raccogliere ed usare prove attraverso nuovi approcci e nuove tecniche rappresenta un nuovo eccitante livello di influenza politica. Attraverso l’attivismo digitale, i difensori della democrazia e le organizzazioni della società civile possono aumentare le capacità di avere un impatto positivo sulla vita politica e democratica, proponendo, iniziando e sostenendo concrete priorità politiche e soluzioni condivise a supporto di valori democratici, rispetto dei diritti umani e stato di diritto.
“Documentare gli abusi dei diritti umani è un altro cruciale pezzo del puzzle. Alla luce della consolidata esperienza sul campo di NPSG nel “conflict mapping” e della estesa documentazione esistente sulle violazioni del diritto internazionale umanitario nelle aree soggette a conflitti o da essi appena uscite, è certo che le capacità e le tecniche sono fondamentali per gestire e proteggere responsabilmente i dati raccolti. Formare o accrescere la capacità della società civile locale e degli attivisti per la democrazia di monitorare e documentare efficacemente violazioni passate e presenti è quindi essenziale per dare supporto alla lotta contro l’impunità e per ancorare il futuro dei loro paesi alla democrazia, allo stato di diritto e al rispetto dei diritti umani.”
Documentazione:
- Gli “hacker buoni” a scuola di libertà nascosti nel Cusio, Vincenzo Amato, La Stampa, 2 luglio 2013
- If you collect it, protect it, Intervista a Niccolo’ Figa-Talamanca
Per maggiori informazioni, è possibile contattare Nicola Giovannini tramite ngiovannini@npwj.org o al +32 2 548 39 15.