Bruxelles – Roma, 8 marzo 2021
L’8 marzo il mondo onora la Giornata Internazionale della Donna, che celebra i successi delle donne nel corso della storia e in tutto il mondo. Questa giornata è anche un’occasione appropriata per ricordare ed evidenziare le troppe lacune che ostacolano – a vari livelli e talvolta in modo brutale e crudele – il processo verso il pieno riconoscimento e protezione dei diritti delle donne come diritti umani universali.
Nonostante importanti passi verso l’uguaglianza, milioni di donne e ragazze in tutto il mondo devono ancora affrontare enormi ostacoli alla partecipazione economica e alla prosperità, essendo soggette alle aspettative di genere riguardo ai loro ruoli nella società, nonché a pregiudizi culturali radicati che portano a limitare o negare il loro diritto all’istruzione, integrazione e responsabilizzazione politica.
Nonostante gli impegni sanciti negli strumenti giuridici a livello internazionale e nazionale, le donne sono ancora vittime o a rischio di gravi violazioni dei loro diritti umani, sia come risultato che come conseguenza di una perpetuazione della disuguaglianza di genere e della discriminazione che nega loro le forme più elementari di autonomia personale e autodeterminazione. Troppo spesso sono vittime di abusi sessuali, sfruttamento e pratiche dannose come le mutilazioni genitali femminili e il matrimonio forzato, oltre che esposte a grandi rischi personali quando hanno il coraggio di lottare per la propria dignità sfidando convenzioni sociali regressive di questo tipo. Le donne sono anche colpite in modo sproporzionato dai disastri umanitari e dalle violazioni dei diritti umani generate dalle dinamiche della guerra.
Cogliamo anche questa opportunità per esprimere le nostre preoccupazioni sull’impegnativo impatto del COVID-19 sugli sforzi per promuovere e salvaguardare i diritti e il benessere delle donne in tutto il mondo. Se le donne – in quanto operatori sanitari, caregiver, innovatrici e molti altri ruoli di leadership – si trovano in prima linea nella risposta alla pandemia globale, le misure adottate per contenerla – in particolare i blocchi – hanno purtroppo amplificato le disparità esistenti, aggravando la vulnerabilità delle donne verso il tasso di disoccupazione e povertà, ostacolando il loro accesso all’istruzione o ai servizi sanitari che rispondono ai loro bisogni e aumentando la loro esposizione a forme di violenza domestica e ad altre forme di violenza di genere.
L’attuale crisi sanitaria sta mettendo alla prova i nostri impegni e le nostre politiche, il che potrebbe provocare un pericoloso contraccolpo. La lotta per la piena uguaglianza di genere sancita dalla legislazione come componente essenziale dello Stato di diritto è ampia: per il diritto all’autodeterminazione, la libertà di compiere scelte informate e autonome sul corso della propria vita, sulla propria sessualità, se e quando avere figli, se e quando sposarsi, e tutto in un contesto di politiche e strutture pubbliche che consentano una scelta reale. Inoltre, e questo è vero più che mai, a meno che l’uguaglianza di genere non venga perseguita senza compromessi, a meno che il quadro giuridico che garantisce la piena uguaglianza tra uomini e donne non venga costantemente rafforzato, tutti i progressi continueranno ad essere attaccati, indeboliti, indeboliti o revocati.
In questo giorno importante in cui riaffermiamo il nostro impegno a difendere i diritti umani delle donne, NPSG fa appello a tutti gli Stati affinché mantengano il loro impegno per la protezione delle donne e delle ragazze in tutto il mondo, specialmente in questo momento difficile, quando i loro diritti sono maggiormente a rischio. Ciò significa trasformare il loro impegno politico in politiche concrete, efficaci e coordinate per affrontare le sfide uniche e più urgenti che le donne devono affrontare in tutto il mondo e per garantire il rispetto dei loro diritti umani.
Per ulteriori informazioni contattare Nicola Giovannini, Press & Public Affairs Coordinator, e-mail: ngiovannini@npwj.org