Bruxelles-Roma, 23 giugno 2020
Il 22 giugno 2020 il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione che chiede l’istituzione immediata di una missione d’inchiesta per indagare sulle violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale da parte di tutte le parti in conflitto in Libia dall’inizio del 2016.
A seguito delle recenti scoperte su molteplici fosse comuni nella città di Tarhuna e dintorni, fino a poco tempo fa controllate da forze fedeli al generale Khalifa Haftar, Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) si congratula per questa decisione che rappresenta un passo importante nella lotta contro l’impunità per i responsabili di abusi e atrocità commessi in Libia.
NPSG esorta tutti gli Stati parte del Consiglio per i diritti umani ad assicurare il necessario sostegno per consentire a questo organismo di adempiere al suo mandato. Ciò significa preservare le prove, ove possibile, al fine di identificare i responsabili delle violazioni e garantire i futuri procedimenti penali, oltre a riferire pubblicamente sulla situazione dei diritti umani in Libia. NPSG auspica inoltre una piena collaborazione con la Corte penale internazionale (che dal 2011 ha il mandato di indagare sui crimini di guerra, sui crimini contro l’umanità e sul genocidio in Libia) al fine di ampliare le indagini in corso e i potenziali procedimenti giudiziari.
Dopo decenni di dittatura e illegalità che hanno caratterizzato il governo di Muammar Gheddafi, il popolo libico e la società civile hanno guidato nel 2011 una rivoluzione volta a rompere con questa eredità e ad ancorare il loro Paese a un nuovo rispetto per lo stato di diritto. Nonostante l’attuale situazione drammatica e frenetica, i principi e gli ideali per cui la rivoluzione è stata combattuta sono ancora vivi e forti. NPSG continuerà a stare dalla parte di coloro che si sforzano di mantenere la fiamma di queste aspirazioni ed esortano la comunità internazionale a rispettare la sua responsabilità di promuovere un processo di giustizia di transizione efficace e inclusivo che affronti le violazioni dei diritti umani sia passate che in corso.
Per maggiori informazioni, contattare Alison Smith, Direttore del Programma sulla Giustizia Internazionale (asmith@npwj.org) oppure Nicola Giovannini, Press & Public Affairs Coordinator (ngiovannini@npwj.org org).