Nel ventunesimo anniversario della Giornata Mondiale del Bambino Africano, Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT) esortano tutti i governi Africani e tutte le organizzazioni regionali del continente africano a dimostrare il loro impegno nella tutela dei diritti umani e specialmente dei diritti dei bambini tramite il sostegno e la promozione dell’adozione di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per bandire universalmente la pratica delle mutilazioni genitali femminili.
Ogni anno, in Africa, milioni di ragazze sono sottoposte a questa pratica dannosa e traumatica che, come riconosciuto dal diritto internazionale, costituisce una violazione manifesta del loro diritto fondamentale all’integrità fisica. La Convenzione sull’Eliminazione di Ogni Forma di Discriminazione Contro le Donne e la Convenzione sui Diritti del Bambino richiede agli Stati Parte di eliminare pratiche dolorose tradizionali. L’art. 5 del Protocollo della Carta Africana dei diritti dell’Uomo e dei Popoli relativo ai Diritti delle Donne intima esplicitamente agli Stati di proibire e condannare le MGF attraverso l’adozione di leggi che puntino all’eliminazione di tale pratica, e 19 dei 28 Stati in cui essa è esercitata hanno adottato una legge nazionale che proibisca le MGF. Nonostante tali progressi, considerando le decennali campagne mirate a raggiungere le comunità locali, le MGF sono ancora tollerate in molte nazioni del continente sulla base di pretesti religiosi e culturali e molti bambini soffrono a causa della percezione delle MGF quali un’obbligazione sociale vincolante.
NPSG e il PRNTT, come parte della Campagna Mondiale per l’adozione di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per eliminare esplicitamente le mutilazioni genitali femminili, cooperano con attivisti dei diritti umani, organizzazioni femminili, parlamentari e rappresentanti governativi provenienti dall’Africa e dall’Europa. Una Risoluzione delle Nazioni Unite sancirebbe il riconoscimento universale delle MGF come violazione dei diritti umani, e fornirebbe uno strumento importante per contrastarle. Un divieto mondiale garantirebbe inoltre l’armonizzazione dei meccanismi e degli strumenti giuridici per contrastare le MGF non solo in Africa, ma anche in tutti gli stati colpiti da questa pratica.
Per queste ragioni, esortiamo tutti gli Stati, nonché tutte le Organizzazioni Regionali e Internazionali, a prendere una posizione congiunta e inequivocabile in favore dell’adozione di una Risoluzione ONU che proibisca le MGF in tutto il mondo, cosicché sia riconosciuto il coraggio delle donne e delle bambine che hanno detto no alle MGF e aiutino a dare fiducia e mezzi a coloro che vogliono dire no, ma mancano del sostegno per farlo.
Per maggiori informazioni, contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma MGF, all’indirizzo ajablonko@npwj.org o Nicola Giovannini all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al numero telefonico +32