Il 30 novembre, l’ex Presidente della Costa d’Avorio, Laurent Koudou Gbagbo, è arrivato al centro di detenzione della Corte Penale Internazionale (CPI) all’Aja, diventando il primo ex capo di Stato trasferito alla CPI. In seguito al mandato d’arresto emanato dalla CPI una settimana fa, le autorità Ivoriane hanno provveduto al trasferimento di Gbagbo il 29 novembre. Gbagbo è ritenuto responsabile di “co-perpetrazione indiretta” per crimini contro l’umanità (omicidio, stupro e altre forme di violenza sessuale, persecuzione e altri atti inumani) commessi in Costa d’Avorio tra il 16 dicembre 2010 e il 12 aprile 2011 in seguito alle elezioni nazionali. La Costa d’Avorio, nonostante non sia ufficialmente uno Stato membro dello Statuto di Roma, ha accettato la giurisdizione della CPI il 18 aprile 2003, riconfermata il 14 dicembre 2010 e il 3 maggio 2011.
Dichiarazione di Alison Smith, consigliere legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartitico (PRNTT) accolgono con favore l’arrivo di Gbagbo alla CPI e la cooperazione delle autorità della Costa d’Avorio con la CPI. Il trasferimento di Gbagbo alla CPI segna un importante passo verso la giustizia e il processo di riparazione nei confronti delle innumerevoli vittime di gravi violazioni di diritti umani. Inoltre, la prima apparizione di un ex capo di Stato di fronte alla CPI invia un chiaro messaggio che l’impunità per i perpetratori di crimini di diritto internazione non è mai un’opzione e il loro status ufficiale non viene preso in considerazione. Si spera che quest’evento sia precursore per la rimozione dal potere e la fine degli abusi compiuti da altri capi di Stato, accusati di crimini contro l’umanità, ma che non sono stati ancora portati di fronte alla giustizia, in particolare il Presidente Sudanese Omar al-Bashir.
“In ogni caso, il mandato d’arresto della CPI emanato dalla Camera Preliminare III riguarda solamente i crimini presumibilmente commessi dalle forze sostenitrici l’ex Presidente Gbagbo e perciò si rifesrisce solo ad una parte degli abusi avvenuti in Costa d’Avorio. Infatti, gravi violazioni di diritto internazionale verso civili sono anche stati apparentemente commessi dalle forze leali all’attuale Presidente Ivoriano, Alassane Ouattara, come da diverse altre fazioni in passato.
“NPSG e il PRNTT incoraggiano il Procuratore della CPI a investigare urgentemente sui crimini presumibilmente commessi da tutti i combattenti e si augurano che ulteriori indagini possano essere compiute per quanto riguarda i crimini commessi in passato. Solamente questo modus operandi potrebbe assicurare che una giustizia imparziale ed effettiva venga finalmente garantita alle vittime, precondizione fondamentale per una pace duratura. Ciò viene a identificarsi come la migliore possibilità al fine di spezzare il ciclo delle violenze, assicurando alla giustizia coloro che si sono macchiati di grandi responsabilità per crimini compiuti nei confronti della popolazione civile, a prescindere dalla loro posizione o alleanza politica. Inoltre si incoraggiano le autorità della Costa d’Avorio a estendere la stessa cooperazione con la CPI in rispetto a ulteriori indagini o mandate d’arresto, come stato fatto finora. Questa decisione segnerebbe la volontà di un cambiamento da parte della Costa d’Avorio verso un futuro segnato dal pieno rispetto per i diritti umani.
“NPSG e il PRNTT esortano la CPI a sostenere una campagna di sensibilizzazione in Costa d’Avorio il più presto possibile. Con la detenzione di Gbagbo e l’inizio della nuova fase del suo processo, vi è ora la necessità per la Corte di assumersi i suoi impegni nei confronti delle vittime e delle comunità colpite in un dialogo a doppio senso, al fine di promuovere il sostegno alla CPI e gestirne le aspettative, con particolare attenzione alle donne e ai bambini.”
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Alison Smith sull’indirizzo di posta elettronica asmith@npwj.org o al numero +32-(0)2-548-3912 oppure Nicola Giovannini all’ indirizzo di posta elettronica ngiovannini@npwj.org o al numero +32-(0)2-548-3915.