Coalizione Internazionale BanFGM: Primi firmatari dell’appello all’ONU per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili

23 Mag, 2012 | Comunicati Stampa

Bruxelles – Roma – New York, 23 maggio 2012

La Coalizione Internazionale BanFGM per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF), dal 2010, ha lanciato una campagna per promuovere l’adozione di una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che vieti in modo esplicito tale pratica in tutto il mondo. Tale risoluzione potrebbe costituire un passo fondamentale nel porre fine a questa violazione dei diritti umani nei confronti di milioni di donne in tutto il mondo, contribuendo a rafforzare le leggi esistenti che vietano le MGF e dare un nuovo impulso per quegli stati che attualmente non dispongono di tali leggi.

In seguito alla Decisione adottata della 56ma sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne delle Nazioni Unite del marzo 2012, con cui chiedeva all’Assemblea Generale di considerare la questione delle mutilazioni genitali femminili in occasione della sua 67ma sessione, ovvero entro la fine di quest’anno, il Gruppo degli Stati Africani presso le Nazioni Unite sta lavorando senza sosta per elaborare un testo di risoluzione da presentare.

In sostegno agli sforzi del Gruppo africano, la Coalizione Ban FGM ha lanciato un Appello alle Nazioni Unite perché adotti nel 2012 una risoluzione di messa al bando delle mutilazioni genitali femminili in quanto violazione dei diritti umani, e chiede a tutti gli Stati di prendere tutte le misure necessarie a mettere fine a questa pratica.

Firma l’appello su www.noncepacesenzagiustizia.org

Primi firmatari
Tra le prime personalità di spicco che hanno già firmato l’appello: S.E. Chantal Compaoré, First lady del Burkina Faso, Ambasciatrice di Buona Volontà del Comitato Inter-Africano sulle Pratiche Tradizionali e coordinatrice della Campagna Internazionale BanFGM ; Raymonde Coffie Goudou, ministro della famiglia, delle donne e dell’infanzia, Costa d’Avorio; Sihem Badi, Ministro per la condizione delle donne e la famiglia, Tunisia; Maikibi Kadidiatou Dandobi, Ministro per la popolazione, la condizione delle donne e la protezione dell’infanzia, Niger; Olivia Amedjogbe-Kouevi, Ministro per la promozione del ruolo della donna, Togo; Joëlle Milquet, Vice Primo Ministro e Ministro degli affari interni e delle pari opportunità, Belgio; Isabelle Durant, Vice-Presidente del Parlamento europeo, Emma Bonino, Vice-Presidente del Senato italiano e fondatrice di Non c’è Pace Senza Giustizia; Olga Zrihen, Marleen Temmerman, Fauzaya Talhaoui, Fatiha Saïdi, Nele Lijnen membri del Senato, Belgio; Fatoumata Sidibé e Gisèle Mandaila, membri del Parlamento della Regione di Bruxelles-Capitale, Belgio; Safia Djibril, Membro del Parlamento, Djibouti; Mama-Raouf Tchagnao, Ministro Consigliere, Missione Permanente del Togo alle Nazioni Unite; Ivan Hermans, Consigliere per le Politiche e Relazioni Esterne, UNFPA; Mariam Lamizana, Presidente del Comitato Inter-Africano contro le Pratiche Tradizionali, Khady Koïta, Presidente di La Palabre nonchè Premio Roma per la Pace e l’Azione Umanitaria nel 2010, Senegal.

Per maggiori informazioni, contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma FGM di NPSGProgram, on ajablonko@npwj.org / tel: +32 494 533 915 oppure Nicola Giovannini on ngiovannini@npwj.org or +32 2 548-39 15.