Quattro membri dello staff della Corte Penale Internazionale (CPI) sono stati arrestati la scorsa settimana mentre erano in Libia per incontrare Saif al-Islam Gaddafi, colpito da un mandato d’arresto per crimini contro l’umanità presumibilmente commessi in Libia a partire dal 15 febbraio 2011.
Dichiarazione di Niccolo’ Figa-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) è profondamente preoccupata che questi quattro funzionari internazionali, che stavano viaggiando per svolgere il lavoro per conto di una istituzione giuridica indipendente ed internazionale, siano stati arrestati e che i loro documenti siano stati loro sottratti e sequestrati. Facciamo appello alle autorità libiche per il rilascio immediato e senza condizioni dei quattro operatori.
“NPSG ha costantemente sostenuto che la comunità internazionale deve sostenere la Libia nell’indagare e processare coloro che sono oggetto di un mandato d’arresto da parte della CPI, in particolare Saif al-Islam Gaddafi and Abdulla al-Senussi, e tutti gli altri che portano le maggiori responsabilità per crimini di diritto penale internazionale, commessi prima e durante il conflitto. La Libia merita un’opportunità per dimostrare che ha le capacità e la volontà di porre sotto processo Saif al-Islam Gaddafi e Abdulla al-Senussi e gli altri colpevoli, cosicché essi possano essere portati davanti alla giustizia nello stesso luogo in cui hanno presumibilmente commesso i loro brutali crimini. Secondo il principio di complementarità, infatti, la CPI ha giurisdizione solo nel caso in cui le autorità libiche risultino incapaci o riluttanti ad indagare e perseguire i crimini per i quali essi sono stati accusati.
“Il prolungato sequestro degli operatori della CPI non serve l’interesse nazionale della Libia, dal momento che rimette in discussione la capacità e volontà del Paese di conformarsi agli standard legali internazionali. Tra questi standard, due principi sono cruciali: che la comunicazione tra avvocato e cliente sia sicura e riservata, e che gli operatori della CPI possano agire senza ostacoli. Dopo decenni di dittatura e illegalità, la Libia dovrebbe conformarsi ai principi e agli ideali secondo i quali la rivoluzione è stata combattuta, in modo da entrare a far parte a pieno titolo della comunità di nazioni che aspirano a vivere secondo i principi dello stato di diritto.
“Invitiamo quindi la Libia al rilascio immediato dei quattro membri dello staff della CPI che sono stati arrestati. La Libia dovrebbe inoltre adottare misure atte a garantire la libera circolazione del personale della CPI nel Paese, oltre ad assicurare la protezione dei documenti che gli operatori stanno raccogliendo, e riaffermare la sua piena collaborazione con la Corte. Ogni ritardo in questo senso contribuisce a rimettere ulteriormente in discussione la capacità della Libia di conformarsi alla giustizia internazionale.”
Per maggiori informazioni, contattare Alison Smith via mail: asmith@npwj.org “>asmith@npwj.org o per telefono: +32-2-548-3912 o Nicola Giovannini via mail: ngiovannini@npwj.org “>ngiovannini@npwj.org o al numero +32-2-548-3915.