Celebrando la promozione dei diritti umani e la giustizia di transizione in Tunisia attraverso lo Statuto di Roma della CPI

25 Set, 2012 | Comunicati Stampa

Tunisi-Bruxelles, 25 settembre 2012

Martedì 25 settembre 2012 a Tunisi, il Centro per la Democrazia Transitoria Al Kawakibi (KADEM) e Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG), nell’ambito dell’Accademia di giustizia transitoria, hanno lanciato un’iniziativa dal titolo “Implementazione degli strumenti giuridici internazionali a sostegno dei diritti umani e la giustizia transitoria in Tunisia: Lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI), Celebrando il 10° anniversario della CPI“.

S.E. Noureddine Bhiri, Ministro della Giustizia, ha aperto il dibattito sottolineando l’importanza dello Statuto di Roma ed il ruolo positivo che la Tunisia può svolgere per promuovere la questione della CPI nella regione. La Tunisia è uno dei pochi paesi arabi che ha ratificato lo Statuto di Roma e attraverso il suo impegno a favore dei diritti umani può continuare ad essere un modello di transizione democratica. Fadi El Abbdallah, portavoce della CPI e Capo della Sezione Affari Pubblici, ha introdotto le principali caratteristiche della CPI, sottolineando la sua indipendenza da altre istituzioni e la centralità delle vittime nel sistema dello Statuto di Roma. È  stato seguito da Mohsen Marzouk, fondatore di KADEM, che ha sottolineato come la società civile può promuovere i diritti umani e il riconoscimento delle responsabilità nel paese.

Amady Ba, Capo della Cooperazione Internazionale presso l’Ufficio del Procuratore della CPI (OTP – Office of the Prosecutor), ha discusso le principali politiche dell’OTP ed il principio di complementarità. Nei loro interventi, Amine Ghali (KADEM) e Greta Barbone (NPSG/KADEM) hanno sottolineato come lo Statuto di Roma potrebbe rafforzare la giustizia di transizione fungendo da modello per migliorare la legislazione nazionale in varie materie, tra cui riparazioni e partecipazione delle vittime, protezione delle vittime e dei testimoni, diritto ad un processo equo, elementi sostanziali di crimini di diritto internazionale e modalità di responsabilità penale.

In particolare, Greta Barbone ha rimarcato che una delle caratteristiche più importanti dello Statuto di Roma è il riconoscimento del ruolo centrale delle vittime, il loro diritto di partecipare al procedimento ed il loro diritto di ottenere riparazioni. Nel corso degli ultimi dieci anni, la CPI ha sviluppato le sue procedure interne e la giurisprudenza in materia di vittime e di recente ha emesso la prima decisione sui principi da applicare in materia di aggiudicazione delle riparazioni. L’esperienza della CPI può essere utilizzato come modello in Tunisia per riformare il quadro giuridico e concettuale della partecipazione e delle riparazioni delle vittime, in modo che impegni tutti i gruppi di vittime e renda la giustizia di transizione e le riparazioni veramente complete.

Sono stati più di 100 i partecipanti alla Sessione di Apertura di Alto Livello, tra cui S.E. Piero Benassi, Ambasciatore Italiano; Chawki Tabib, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati;rappresentanti dei ministeri interessati; operatori nel campo del diritto; giudici; organizzazioni non governative tunisine e straniere la stampa.

La Sessione di Apertura di Alto Livello ha lanciato quattro giorni di attività, tra cui un corso di formazione per i magistrati, operatori del diritto, rappresentanti dei ministeri competenti e la società civile, ed incontri e conferenze con avvocati, giudici, società civile e studenti di giurisprudenza. L’obiettivo principale di questi eventi è quello di fornire un forum di discussione sulle sfide e le opportunità per l’attuazione dello Statuto di Roma e di trovare strategie per promuovere i diritti umani e la giustizia di transizione nel paese impegnando la società civile tunisina, rappresentanti della CPI ed altri professionisti, e le parti interessate che hanno un ruolo chiave nella promozione della giustizia transitoria in Tunisia, compresa l’attuazione dello Statuto di Roma.

Per maggiori informazioni, si prega di contattare Greta Barbone su gbarbone@npwj.org e +216 28385079 o Nicola Giovannini su ngiovannini@npwj.org o +32 2 548-39 15.

Per ulteriori informazioni sul lavoro NPSG e KADEM sulla giustizia transitoria in Tunisia, clicca qui