Siria: NPSG sostiene la società civile nella documentazione delle violenze sessuali e di genere

9 Dic, 2013 | Comunicati Stampa

Gaziantep, Turchia, 9-12 dicembre 2013

Due anni dopo che il popolo siriano ha aderito alla Primavera Araba ed è stato represso in modo violento e brutale dal regime di Assad, la crisi continua a peggiorare velocemente. Le parti belligeranti si stanno armando ad un ritmo serrato e stanno scatenando un aumento dei livelli di violenza e delle violazioni del diritto internazionale e umanitario sulla popolazione civile, compresi i gruppi particolarmente vulnerabili, come le donne, i giovani e i bambini.

Se queste dinamiche possano essere cambiate, dipende dalla rottura delle aspettative riguardo all’impunità e alle ricompense per le violenze perpetrate, rafforzando le capacità degli attivisti siriani per i diritti umani e degli attori politici, di pretendere la giustizia, di accertare le responsabilità, e di rafforzare le capacità del sistema giudiziario e forense affinché possano svolgere il ruolo che gli compete ovvero di assicurare la giustizia. L’attribuzione delle responsabilità e l’assicurazione delle riparazioni per le violazioni dei diritti umani, passate e in corso, devono essere considerate come questioni dirimenti per il raggiungimento della stabilità durevole, della riconciliazione e della pace in Siria.

A tal fine, Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) sta sostenendo gli sforzi e sta potenziando le capacità dei gruppi della società civile siriana, degli attivisti dei diritti umani e della democrazia, per documentare i crimini e gli abusi commessi in Siria, anche al fine di gettare le basi per le future indagini e i procedimenti penali. Come parte di questo lavoro, NPSG sta tenendo un corso di formazione intitolato “Documentare le violazioni contro le donne”, dal 9 al 12 dicembre 2013, insieme all’Unità di Supporto alla Cooperazione (Assistance Cooperation Unit – ACU), al Centro di Documentazione delle Violazioni in Siria (Violations Documentation Centre – VDC) e con il supporto del Ministero degli Esteri del Regno Unito (Foreign and Commonwealth Office – FCO). Il corso di formazione si svolge nella città di Gaziantep, nel sud della Turchia, dove un certo numero di ONG internazionali e di organizzazioni internazionali vi si è stabilito dall’inizio della crisi siriana.

Vari organismi e rappresentanti delle Nazioni Unite, nonché ONG nazionali ed internazionali, hanno documentato specifiche forme di violenza rivolte contro le donne durante la crisi siriana. Nonostante l’estrema difficoltà di misurarne l’entità a causa della critica situazione sul terreno, è molto probabile che le donne siano sempre più gli obiettivi di tali abusi da parte delle forze governative e di altri gruppi armati. Pertanto, lo scopo di questa formazione è di far conoscere ai partecipanti le tecniche e i meccanismi pertinenti per la raccolta, la valutazione, l’archiviazione e la diffusione delle prove delle violazioni dei diritti umani relative alla violenze sessuali e di genere. Con l’aumento della capacità di gestire le informazioni in modo sicuro e di condurre le analisi di tali informazioni, gli attori siriani e la comunità internazionale potrebbero svolgere un ruolo più efficace nello sfruttare queste informazioni, rendendole utili per scoraggiare la commissione di atrocità nel futuro, incoraggiando la diserzione dalle unità coinvolte nella loro perpetrazione, e per fare in modo che in futuro vi siano meccanismi di accertamento delle responsabilità.

Tra i partecipanti al corso di formazione vi sono rappresentanti dell’ACU, del VDC, avvocati, giudici, agenti di polizia, attivisti per i diritti delle donne, operatori sociali, leader religiosi moderati e rappresentanti di associazioni informali e ONG che lavorano sulla ricerca e sulla documentazione all’interno della Siria. I partecipanti provengono da Aleppo, Damasco, al-Raqqa, Homs, Hama e Idlib. Al corso parteciperà anche il neo-nominato Ministro della Giustizia della Coalizione nazionale siriana delle forze dell’opposizione e della rivoluzione, Fayez Al Daher.

Documenti:

 

Progetto di NPSG in Siria sulla Giustizia e sull’Attribuzione delle Responsabilità
Questo corso di formazione di quattro giorni è parte di un progetto di NPSG volto a ridurre le aspettative e le ricompense per l’impunità e alla costruzione di una cultura di attribuzione delle responsabilità. Lo scopo è quello di dotare i cittadini degli strumenti per richiedere giustizia e attribuire le responsabilità per le violazioni che si svolgono quotidianamente da due anni e mezzo e, allo stesso tempo, di fare in modo che la magistratura e i legali sappiano rispondere a questa domanda.
Cardine del progetto è una serie di eventi di sensibilizzazione e di formazione, che si stanno tenendo a Gaziantep, in Turchia, vicino al confine siriano, con la partecipazione di giudici siriani, avvocati e attivisti della società civile provenienti dalla Siria che possono portare le competenze e – cosa forse ancora più importante – le aspirazioni di giustizia ai loro elettori e sul posto di lavoro.
L’obiettivo di lungo periodo di questo progetto è quello di promuovere la democrazia e la tutela dei diritti umani attraverso l’incorporazione della giustizia e dei meccanismi di attribuzione delle responsabilità nel processo decisionale in merito alla risoluzione dei conflitti e alla stabilità, allo sviluppo, e alla pianificazione della ricostruzione in Siria. L’obiettivo strategico del progetto è di sostenere la società civile siriana nel giocare un ruolo attivo nelle questioni relative alla giustizia e alla responsabilità, comprese la difesa dei diritti umani e la documentazione delle loro violazioni, che include la ricezione, la raccolta, il raffronto, l’elaborazione e l’archiviazione delle informazioni, della documentazione e del materiale raccolto e quello di analizzarlo allo scopo di stabilire ciò che è accaduto e ricostruire i processi decisionali che hanno portato alle violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani in Siria dal marzo 2011.

 

Eventi recenti:

Per maggiori informazioni, contattare Hadi Al-Khatib all’indirizzo email hadi@npwj.org oppure Nicola Giovannini all’indirizzo email ngiovannini@npwj.org o al +32-2-548-3915.