Dichiarazione depositata dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) e Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) nell’ambito della 58ma sessione della Commissione sulla Condizione della Donna (Commission on Status of Women – CSW).
“Intensificare gli sforzi globali per eliminare le mutilazioni genitali femminili”
Le mutilazioni genitali femminili sono una tra le violazioni dei diritti umani universali per l’integrità personale più diffuse e sistematiche, commesse contro milioni di donne e bambine nel mondo, violando la loro integrità psicologica e fisica e danneggiando le loro vite in maniera irreversibile. Si tratta di un affronto alla dignità umana ed una violazione dei diritti umani fondamentali, la cui estensione geografica è ora chiaro essre ben oltre quei paesi storicamente considerati come i suoi capisaldi.
Lo sviluppo di una volontà politica ai più alti livelli, incoraggiata ed a sua volta incoraggiando l’azione dal basso, è un traguardo chiave nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili nell’ultima decade. L’adozione per consenso della Risoluzione 67/146 da parte dell’Assemblea Generale il 20 dicembre 2012, è stato un momento fondamentale per mettere a fuoco la volontà politica internazionale nella battaglia contro questa violazione dei diritti umani. Il PRNTT, insieme a NPSG, il Comitato Inter-Africano sulle Pratiche Tradizionali ed altre organizzazioni non governative, continuano ad adoperarsi per la campagna internazionale che condusse all’adozione della risoluzione, focalizzandosi ora sulla sua implementazione.
La risoluzione 67/146 è cruciale in quanto riconosce che le mutilazioni genitali femminili sono violazioni dei diritti umani, riconosce la loro gravità ed i loro effetti sulle vite di milioni di persone e dimostra un impegno chiaro ed una volontà politica ai massimi livelli per combatterla. La risoluzione riflette e rafforza i passi importanti, già intrapresi a livello regionale, come il Protocollo allo Statuto Africano sui Diritti Umani e dei Popoli sui diritti delle donne in Africa, che richiede l’adozione da parte dei Paesi firmatari di ogni misura legislativa necessaria per eliminare completamente le mutilazioni genitali femminili.
La risoluzione 67/146 rafforza lo sviluppo di un ambiente politico e sociale che sfidi le abitudini ed i comportamenti verso le mutilazioni genitali femminili e facilita la loro eliminazione. Riesce a farlo riconoscendo le mutilazioni genitali femminili per quello che sono, una forma di violenza sessuale contro bambine e donne, ed aiutando a spostarne di conseguenza il discorso e la reazione adeguata. La Risoluzione 67/146 aiuta inoltre a rafforzare lo sviluppo di un contesto legale che possa supportare nonchè guidare l’impegno sociale e politico per abbandonare le mutilazioni genitali femminili, legislazione che sarebbe un segno chiaro, inequivocabile e tangibile dell’impegno dello Stato per eliminare la pratica. Essenzialmente, la risoluzione riconosce che la legislazione contro le mutilazioni genitali femminili è di primaria importanza per fornire un quadro che permetta di agire, sollecitando gli Stati a prendere tutte le misure necessarie, incluso promulgare ed applicare leggi, per proibire le mutilazioni genitali femminili e per proteggere donne e bambine da questa forma di violenza e per mettere fine all’impunità.
Inoltre, la risoluzione 67/146 ribadisce gli sforzi dei migliaia di attivisti che lavorano a livello nazionale, regionale ed internazionale, al fine di vedere le mutilazioni genitali femminili relegata ai libri di storia. Celebra coloro che sono stati abbastanza coraggiosi da pronunciarsi contro le mutilazioni genitali femminili quando era ancora un tabù e rincuora coloro che ancora lavorano in questi contesti, spesso anche ad un grande rischio personale. Essa incoraggia ed allo stesso tempo legittima coloro che lavorano per l’attuazione ed il rispetto della legislazione che proibisce la pratica, sostenendo il loro sforzo e mostrando che la comunità internazionale è fermamente dal loro lato. Essa riconosce il coraggio delle donne e delle bambine che hanno detto no alle mutilazioni genitali femminili ed aiuta a dare sicurezza a coloro che vogliono dire no ma non hanno finora avuto il sostegno per farlo.
Seguendo l’adozione della risoluzione 67/146, è adesso di vitale importanza assicurare la sua piena implementazione e dare forza al suo successo storico. A questo fine, il PRNTT, insieme a NPSG, sollecita gli Stati Membri e le agenzie specializzate ad incoraggiare e facilitare la massima sensibilizzazione riguardo la sua esistenza ed i suoi contenuti, e la trasposizione dei suoi principi e condizioni in leggi nazionali e programmi d’azione nazionali e regionali. È ulteriormente necessario incentivare la cooperazione fra tutte le organizzazioni focalizzate sulle Mutilazioni Genitali Femminili, incrementare lo scambio di informazioni e sinergie di azione, e dare impulso ad un attivismo a livello comunitario. Questo, alla fine è il nocciolo della questione: l’impatto della risoluzione 67/146 non resta nelle sale dei palazzi di New York o Ginevra, ma nelle vite delle persone comuni, molte delle quali non visiteranno mai quei palazzi ma guardano alle Nazioni Unite, ai suoi Stati Membri ed alle agenzie specializzate, per aiutare a rendere il loro mondo un posto migliore.
Il PRNTT e NPSG, insieme con i loro partner, rimangono impegnati ad incrementare la consapevolezza, a supportare le vittime e ad assistere le donne e le bambine a rischio. Chiediamo agli Stati Membri ed alle Nazioni Unite di amplificare la collaborazione con tutti i settori e tutti i livelli della società per parlare con una sola voce e prendere una posizione comune ed inequivocabile.
- Scarica la Dichiarazione in inglese (formato pdf)
Per ulteriori informazioni, contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma MGF, ajablonko@npwj.org / tel :+1 347 476 2327 o +32 494 533 915, o Nicola Giovannini ngiovannini@npwj.org / +32(0)2 548-3915