Bruxelles, 22-23 Marzo 2013
Gli attivisti siriani giocano un ruolo fondamentale nel garantire che il futuro della Siria sia definito da istituzioni che abbraccino i principi di democrazia e pluralismo, che offrano riparazioni e attribuzione delle responsabilità per le violazioni dei diritti umani e che promuovino la riconciliazione.
L’organizzazione siriana per i diritti umani Dawlaty insieme a Non c’è Pace Senza Giustzia sono impegnati in un programma di formazione per gruppi della società civile siriana attivisti nell’ambito dei diritti umani per promuovere la cultura della responsabilità che racchiude i principi di giustizia di transizione che possono aiutare a ripristinare la fiducia nelle istituzioni, offrire riparazioni e promuovere i concetti di pluralismo e stato di diritto.
Come parte del programma di formazione, Dawlaty organizza una riunione tra esperti per affrontare le tematiche di giustizia di transizione e attribuzione delle responsabilità in collaborazione con Non c’è Pace Senza Giustizia e con il supporto della Fondazione Heinrich Böll il 22 e il 23 Marzo 2013 a Bruxelles.
L’obiettivo dell’incontro è quello di mettere insieme le competenze per contribuire alla creazione di esperti specifici sulla Siria e materiali per la formazione della società civile siriana sulle tematiche di attribuzione delle responsabilità e giustizia di transizione. Tra i partecipanti ci saranno esperti negli ambiti dei diritti umani, di giustizia di transizione e di attribuzione delle responsabilità, con conoscenze non sono solo accademiche bensì da esperienze in prima persona, avendo vissuto e partecipato in prima persona a processi di attribuzione delle responsabilità in molti paesi (in particolare nei loro paesi di origine), in cui massicce violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario hanno minacciato la sicurezza delle persone e minato lo stato di diritto.
Durante l’incontro verranno esaminate varie questioni pratiche che la comunità per i diritti umani e la società siriane affronteranno rispetto alla responsabilità, alle riparazioni e alla giustizia di transizione, includendo: quali obiettivi e sfide della giustizia di transizione e quale la loro integrazione con la più generale transizione siriana, in particolare rispetto alla reintegrazione della relazione e delle dinamiche di potere tra i cittadini e le istituzioni nonché la ridefinizione delle relazioni tra differenti componenti della società? Chi sono gli attori fondamentali nella progettazione, realizzazione e monitoraggio di un processo di giustizia di transizione, e quali sono i loro rispettivi ruoli? Come possono essere impegnati tutti i segmenti della popolazione, incluse le vittime e persone marginalizzate (comprese minoranze, donne, giovani, ecc.)? Come possono essere gestite le loro aspettative? Quali dovrebbero essere le priorità e le metodologie utilizzate in termini di politiche di documentazione, indagine e azioni penali?
Per maggiori informazioni contattare Sara Meli a Non c’è Pace Senza Giustizia a Bruxelles all’indirizzo smeli@npwj.org