26esima Sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani a Ginevra, 17 Giugno 2014
In occasione della 26esima Sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani a Ginevra, Non C’è Pace Senza Giustizia ed il Partito Radicale Non violento, Transnazionale e Transpartito (NRPTT) hanno indetto un evento parallelo sul “Porre fine all’impunità per le atrocità in Siria”, tenutosi Martedì 17 Giugno 2014, (dalle 15:00 alle 17:00), presso il Palais des Nations (stanza XVII). L’incontro è stato co-sponsorizzato dai governi di Italia, Francia e Qatar.
Tra i relatori ospiti dell’incontro: S.E. Ahmad Tu’mah, Primo Ministro del Governo ad Interim Siriano, ed il Sig. Haitham Al Maleh, Presidente del Comitato Legale della Coalizione Siriana. Hanno partecipato il Sig. Imad Al-Din Al-Rashid, Presidente dell’Ufficio Politico, Movimento Nazionale Siriano; la signora Hasna Hariri, ex detenuta nel centro di detenzione di intelligence settore 215; il Generale di Brigata Assad Alzubi, ex comandante delle Forze Aeree Siriane; il Dr. Alistair Hay, docente di Tossicologia Ambientale presso l’Università di Leeds; il Signor Ayman Ghojal, Centro di Documentazione delle Violazioni in Siria (VDC). L’incontro è stato aperto da Marco Perduca, ex senatore italiano, Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, e Paolo Cuculi, Consigliere, Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU ed altre organizzazioni internazionali, e moderato da Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia.
Lo scopo di questo evento parallelo era di presentare le immense violazioni dei diritti umani che sono state commesse e continuano ad esserlo ogni giorno per tutta la Siria insieme agli sforzi per far luce su questi orrori. Ciò che sta succedendo in Siria è un disastro umanitario e una strage di diritto. Il nesso tra la situazione umanitaria e quella dei diritti umani è chiaro: le persone hanno il diritto al cibo, al trattamento medico ed alla sicurezza. Detengono inoltre il diritto di esprimere le loro opinioni, decidere del loro futuro ed eleggere i propri rappresentanti. Purtroppo il popolo siriano non gode nessuno di questi diritti.
La mancanza di attenzione sull’attribuzione della responsabilità, sia per crimini previsti della legislazione penale internazionale che per il mancato rispetto degli obblighi internazionali previsti dalla legge generale e da risoluzioni ONU, ha creato una situazione in cui l’impunità è la norma. La comunità internazionale deve moltiplicare i suoi sforzi per supportare la giustizia e l’attribuzione di responsabilità per il popolo siriano, essendo l’unico strumento non violento ed efficace per interrompere il ciclo di violenza e per portare giustizia in Siria ed al suo popolo.
Documentazione:
- Programma dell’evento
- Presentazione of the event
Il progetto di NPSG sulla giustizia e l’attribuzione di responsabilità in Siria
Il progetto di NPSG sulla Siria aspira a ridurre l’aspettativa di impunità e contribuire alla costruzione di una cultura di attribuzione delle responsabilità. Il fine è supportare i cittadini nella loro richiesta di attribuzione delle responsabilità e giustizia per le violazioni commesse giornalmente negli ultimi tre anni e, allo stesso tempo, dotare giudici e avvocati degli strumenti necessari per soddisfare tale domanda. Il fulcro del progetto sono una serie di corsi di formazioni e attività di perorazione, condotte a Gaziantep, Turchia, vicino al confine siriano, con giudici, avvocati e società civile siriani, che possono riportare in Siria e nel loro lavoro, le loro competenze e, cosa più importante, la loro aspirazione di giustizia. L’obiettivo di lungo termine di questo progetto è quello di promuovere la democrazia e la tutela dei diritti umani incorporando la giustizia di transizione e responsabilità al processo decisionale sulla risoluzione dei conflitti e la stabilità, lo sviluppo e la pianificazione di ricostruzione in Siria. L’obiettivo strategico del progetto è quello di sostenere la società civile siriana a giocare un ruolo attivo in materia di giustizia di transizione e di responsabilità includendo sostegno e documentando le violazioni dei diritti umani, tra cui ricezione, raccolta, collazione, confronto, elaborazione e memorizzazione in modo sicuro delle informazioni, documentazione, materiali e analisi allo scopo di stabilire ciò che è accaduto e ricostruire i processi decisionali che hanno comportato violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani in Siria dal marzo 2011.
Per ulteriori informazioni contattare Enrica Barago all’indirizzo ebarago@npwj.org, Gianluca Eramo (Coordinatore del programma Democrazia nella regione Mena) all’indirizzo geramo@npwj.org o Nicola Giovannini (Coordinatore dell’Ufficio stampa) all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al +32-2-548-3915.