Questi accordi di pace, conclusi dopo anni di conflitto e negoziati, contengono una serie di disposizioni che il governo del Bangladesh avrebbe dovuto applicare per meglio tutelare i diritti dei popoli indigeni delle Chittagong Hill Tracts (CHT), un gruppo di undici diverse tribù, insieme note come Jumma, che raggiungono un totale di 850.000 individui. Nonostante i vari tentativi e l’insistenza della comunità indigena, quasi 19 anni dopo, gran parte delle disposizioni contenute negli accordi di pace restano inapplicate. La comunità Jumma deve ancora essere riconosciuta come indigena, e la loro cultura e tradizioni distintive sono minacciate dall’insediamento di un cospicuo numero di bengalesi provenienti da altre parti del paese, che in soli 60 anni sono passati dal 2% al 50% della popolazione della regione.
La tavola rotonda ha visto la partecipazione di Ushatan Talukder, unico deputato del parlamento nazionale bengalese che rappresenta la comunità indigena, e Mangal Kumar Chakma, rappresentante del partito popolare unito delle Chittagong Hill Tracts (PCJSS), la sola organizzazione politica che rappresenta gli Jumma. L’evento ha preso la forma di una discussione interattiva tra i rappresentanti del PCJSS e i membri della società civile interessati a saperne di più sulla questione e a discutere i possibili percorsi di collaborazione per lavorare sulla piena attuazione degli accordi di pace, e più in generale sul miglioramento delle condizioni di vita della comunità Jumma.
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