Tavola Rotonda con Fernando Iglesias sulla Campagna per l’istituzione per una Corte Caraibica e Latinoamericana Contro il Crimine Organizzato Transnazionale

10 Feb, 2017 | Comunicati Stampa

Bruxelles – 10 febbraio 2017
Venerdì 10 febbraio 2017, NPWJ ha ospitato nei suoi uffici di Bruxelles una tavola rotonda con il dottor Fernando Adolfo Iglesias*, Direttore della Campagna per l’istituzione per una Corte Caraibica e Latinoamericana Contro il Crimine Organizzato Transnazionale (COPLA nell’acronimo originale in spagnolo). La campagna sta assemblando una coalizione di organizzazioni sudamericane e caraibiche dedite alla creazione di un organo giuridico regionale per combattere le reti criminali in America Latina.

Tra i partecipanti alla discussione erano inclusi Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di NPSG e Alison Smith, direttrice del programma di Giustizia Penale Internazionale, affiancati da rappresentanti di altre associazioni internazionali (come la Coalizione per la Corte Penale Internazionale (CICC), Fair TrialsTransparency International e FIDH). L’incontro era incluso nel quadro della serie di seminari Brown Bag Lunch, che consistono in conferenze mensili da parte di esperti di diritti umani e di temi politici pertinenti con il lavoro di NPSG.

Il Dr. Iglesias ha spiegato le motivazioni che rendono necessaria la creazione del COPLA, di come il COPLA è coerente con il federalismo sudamericano e di come ciò sia stato ostacolato dal disaccordo tra gli stati. Ha poi evidenziato la peculiarità del crimine organizzato in Sudamerica, causa di un numero drammatico di vittime, maggiore che in qualsiasi altra area del mondo. Ad oggi, il crimine organizzato rappresenta la minaccia più grave per i diritti umani in Sudamerica, avendo sostituito la violenza politica, tanto da poter affermare che la discriminazione sociale più comune oggi riguarda la sicurezza, la possibilità di arrivare vivi alla fine del giorno. Inoltre, rappresenta un limite per lo sviluppo economico dei paesi colpiti, dovuto alla natura multinazionale e transnazionale del crimine organizzato e la sua influenza sulle strutture statuali e sull’economia sommersa. Gli stati non possono combattere questo fenomeno efficientemente in ragione della differenza di risorse tra il crimine organizzato, che dispone di mezzi tecnologici ed economici enormi, e le forze di sicurezza che operano con limiti di budget invalidanti.

Queste tematiche erano state centrali anche nella discussione sulla creazione della Corte Penale Internazionale, quando Trinidad e Tobago propose di includere il Crimine organizzato tra le competenze della Corte. Ciononostante, questa proposta non fu accettata e conseguentemente fu stipulata la Convenzione di Palermo sul Crimine Organizzato Transnazionale. La COPLA sarebbe una corte che applica questa Convenzione.

Il Dottor Iglesias ha sottolineato l’importanza di concentrarsi sull’America Latina invece che sul Nord America in questa lotta, tenendo conto che è il Sud a produrre ed esportare tutte le reti criminali e che è proprio per questo che i paesi Latinoamericani subiscono diversamente l’impatto di questo fenomeno. Inoltre, la COPLA dimostrerebbe la capacità e l’autonomia dell’America Latina nei confronti del coinvolgimento degli stati Nordamericani e in particolare degli Stati Uniti. In conclusione, la corte dovrebbe esistere indipendentemente da altre iniziative preesistenti, come accordi commerciali o trattati politici, se si auspica di non includervi problematiche economiche e commerciali.

In seguito, facendo riferimento al bisogno di un accordo internazionale, il Dottor Iglesias ha anticipato alcuni degli accorgimenti pratici di cui la Corte dovrà dotarsi per funzionare efficacemente. Primo, ciascuno Stato Membro dovrà partecipare nella formazione della corte. Ogni stato dovrebbe nominare un giudice e un procuratore da proporre all’assemblea degli Stati Parte, soggetti all’approvazione della maggioranza di essi. Questo sistema intende evitare la connivenza tra Stati e reti criminali. Secondo, ogni Stato Parte dovrà fornire una forza di polizia da sottoporre ad addestramento di alto livello, che dovrà eseguire gli ordini della Corte ma che dovrà operare anche all’interno del quadro normativo del paese d’origine. Terzo, ogni stato parte dovrebbe mettere a disposizione una prigione di massima sicurezza dove i criminali condannati dalla corte potranno essere detenuti per poter evitare la possibilità di corruzione. Gli stati parte dovranno pagare i magistrati e i procuratori e finanziare i corpi di polizia e i centri di detenzione.

Infine, il dottor Iglesias ha concluso il suo intervento ponendo l’enfasi su come la COPLA svolgerebbe un ruolo simile e complementare a quello della Corte Penale Internazionale e di come il suo obiettivo principale sarebbe l’azione penale, la distruzione di reti criminali e la restituzione di beni patrimoniali alla società.
La tavola rotonda si è conclusa con una sessione di Q&A durante la quale il Dr Iglesias, rispondendo alle problematiche sollevate dagli altri partecipanti, ha affrontato la questione dell’effetto di prevenzione e dell’efficacia della corte, inoltre ha spiegato come la Corte sia una necessità visto che altri metodi di coordinazione inter-statuale tentati fin qui in Sudamerica non stiano funzionando: una conseguenza dell’enorme influenza che le reti criminali esercitano sui sistemi giudiziari dei paesi d’origine. Per questa ragione è necessaria una corte internazionale capace di distanziarsi da una simile interferenza

*Fernando A. Iglesias (ex parlamentare Argentino e presso il Mercosur) è uno scrittore e un giornalista, il fondatore di Democracia Global, il direttore della campagna per una Corte Latinoamericana contro il crimine organizzato transnazionale, il presidente del Consiglio del Movimento Federalista Mondiale e il direttore della Cattedra di Integrazione Regionale “Altiero Spinelli” (CUIA-Buenos Aires).

Per Maggiori Informazioni, si legga anche: http://www.coalicioncopla.org/articulos/regional-criminal-court-against-transnational-organized-crime/