Il 12 Novembre 2014 una delegazione dei leader dell’opposizione del Bahrein ha visitato Bruxelles, tappa di un tour di una settimana nelle principali capitali europee, per una serie di incontri organizzati da Non c’è Pace Senza Giustizia con le istituzioni dell’UE e le organizzazioni dei diritti umani. La visita ha avuto lo scopo di attirare l’attenzione sull’attuale situazione in Bahrein e di lavorare con i partner internazionali nello sforzo di consolidare un processo di dialogo serio e significativo, che possa portare ad una autentica riforma democratica. La delegazione includeva Khalil Almarzooq, assistente politico del Segretario Generale di Al Wefaq ed ex vice Presidente del Parlamento, e Ali Alaswad, deputato dimissionario di Al Wefaq.
In questa occasione, Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ha organizzato una tavola rotonda per discutere la situazione attuale e le prospettive future per il paese, insieme a rappresentanti di NGO internazionali, tra cui Freedom House, FIDH e Human Rights Watch. L’incontro ha fornito l’opportunità per la delegazione del Bahrein di evidenziare il deterioramento della situazione dei diritti umani nel paese. Nonostante le ripetute promesse di attuare le Raccomandazioni presentate dalla Commissione Indipendente di Inchiesta del Bahrein (BICI) a novembre 2011 e dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU (HRC) a maggio 2012, il governo del Bahrein ha fallito nell’istituire meccanismi di attribuzione delle responsabilità credibili e imparziali per affrontare le violazioni passate e per prevenire i continui abusi e ha inoltre ostacolato ogni tentativo di stabilire un dialogo politico significativo e inclusivo con le forze dell’opposizione. Protestanti pacifici, attivisti dei diritti umani e sostenitori della democrazia continuano ad affrontare detenzioni extragiudiziali, reclusione, maltrattamento e tortura nei centri di detenzione.
La delegazione ha sottolineato anche il rischio che le prossime elezioni legislative e comunali previste per il 22 novembre 2014 possano essere usate come copertura dell’attuale crisi dei diritti umani. La principale coalizione dei partiti di opposizione ha preso la decisione di non partecipare a queste elezioni, a causa della campagna di repressione senza tregua contro i dissidenti pacifici e le figure a capo dell’opposizione e della mancata attuazione di una riforma seria, fin dalla loro decisione di lasciare il parlamento all’inizio della crisi a febbraio 2011. Le richieste chiave del movimento democratico sono ben conosciute: una riforma dell’autorità esecutiva per rappresentare veramente il popolo del Bahrein; un’autorità legislativa e di monitoraggio con pieni poteri; un sistema giudiziario ed elettorale indipendenti ed imparziali basati sul principio “una persona, una voce”.
La delegazione del Bahrein ha anche sottolineato chiaramente il bisogno di supporto e coinvolgimento di tutta la regione, essenziale per portare il paese sulla giusta strada e che aiuterà ad ancorare il Bahrein alla democrazia e allo stato di diritto per ripristinare la pace, la stabilità e lo sviluppo. La comunità internazionale ha anche la responsabilità di assicurare che le autorità del Bahrein non persistano nell’attuale strategia repressiva e di rappresaglia contro chi perora la democrazia anziché rispettare i loro obblighi. La comunità internazionale dovrebbe cogliere l’opportunità di questo tornata elettorale in Bahrein per usare finalmente la propria influenza per porre fine alle violazioni dei diritti umani, cominciando con il rilascio dei prigionieri politici, e rifiutarsi di accontentarsi di un processo elettorale esclusivo e fare pressione, invece, per un dialogo reale e inclusivo con l’opposizione per raggiungere il consenso nazionale su un serio programma di riforma.
Il progetto di NPSG in Bahrein
Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) supporta le organizzazioni e gli attivisti per i diritti umani bahreiniti nel loro sforzo di promuovere una riforma politica nonviolenta e democratica in Bahrein. Si concentra sull’assistenza ai difensori e ai promotori dei diritti umani al fine di assicurare un’attribuzione di responsabilità effettiva ed autentica per le violazioni dei diritti umani passate e presenti, anche tramite presenza, monitoraggio e documentazione.
Per maggiori infromazioni, si prega di contattare: Gianluca Eramo, Coordinatore del Programma per la democrazia nella regione MENA, all’email geramo@npwj.org o al numero +32 2 548 39 12 oppure Nicola Giovannini all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al +32 2 548 39 15.