Londra, Gran Bretagna, 13 giugno 2014
Dal 10 al 13 giugno 2014, Non c’è Pace Senza Giustiza (NPSG) ha partecipato al Global Summit per porre fine alla violenza sessuale nei conflitti (Global Summit to End Sexual Violence in Conflict). Il Summit si è tenuto a Londra, Gran Bretagna, ed è stato co-presieduto dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri William Hague e da Angelina Jolie, inviato speciale per l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. All’incontro hanno partecipato circa 900 rappresentanti di agenzie statali e governative, ONG, organizzazioni internazionali, esperti e funzionari da oltre 100 paesi. La delegazione di NPSG era rappresentata da Alison Smith, consulente legale e Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale, e da Alvilda Jablonko, Coordinatore del Programma di Genere e sulle Mutilazioni Genitali Femminili. NPSG ha inoltre avuto l’onore di far parte della giuria dell’Hackathon per Fermare la Violenza Sessuale (Ending Sexual Violence Hackathon). Nel corso dell’Hackathon, i vari gruppi hanno presentato approcci innovativi nell’uso della tecnologia per porre fine alla violenza sessuale e di genere nei conflitti e per dare supporto alle vittime di tali crimini.
L’evento aveva lo scopo di discutere e promuovere strategie e misure concrete per affrontare una delle più urgenti questioni di diritti umani dei nostri giorni, vale a dire la violenza sessuale e di genere nei conflitti. Favorire l’impegno politico e potenziare il coordinamento di attività a livello nazionale e internazionale sono di fondamentale importanza per prevenire la violazione di questo crimine, per investigare e punirlo in modo efficace e per provvedere alla riparazione, alla protezione e al sostegno sia delle vittime che dei difensori dei diritti umani che lavorano sul tema, spesso in situazioni di rischio.
Il Global Summit ha inoltre dato la possibilità di varare il Protocollo Internazionale sulla Documentazione e sull’Investigazione della Violenza Sessuale nei Conflitti. L’iniziativa, appoggiata dal governo britannico, intende fornire supporto agli sforzi di esperti dei diritti umani e della giustizia nazionale e internazionale allo scopo di documentare la violenza sessuale come un crimine punibile in maniera efficace secondo il diritto internazionale. Il Protocollo raggiunge tale obiettivo enunciando i principi e le norme base raccolti dalle migliori pratiche sul campo.
La violenza sessuale e di genere (Sexual and gender-based violence, SGBV) continua a essere un crimine devastante ma non ancora sufficientemente denunciato, commesso in numerosi paesi del mondo affetti da conflitti. Dall’Afghanistan alla Repubblica Democratica del Congo, dalla Bosnia alla Siria e fino al Sudan, donne e ragazze ma anche uomini e ragazzi sono stati e sono oggetto di tali abusi, eseguiti in totale impunità da forze armate o altri gruppi. L’attribuzione delle responsabilità e la riparazione per tali violazioni dei diritti umani devono essere al centro dell’attenzione allo scopo di poter raggiungere in futuro la stabilità, la riconciliazione e la pace duratura in tali paesi.
Uno dei principali motivi per la mancanza di procedimenti contro tali reati in zone di conflitto consiste nella difficoltà di raccogliere e assicurare prove fondamentali per future inchieste e prosecuzioni penali, ma anche nella gestione, durante il processo, del trauma vissuto dai sopravvissuti. La comunità internazionale dovrebbe aiutare e fornire supporto agli sforzi di documentazione e monitoraggio di attivisti e ONG che lavorano sul campo. Essa dovrebbe inoltre fornire assistenza nel costruire dei meccanismi appropriati per l’attribuzione delle responsabilità, in modo da assicurare che i colpevoli affrontino la giustizia e che l’esperienza delle vittime non sia dimenticata nella fase successiva al conflitto.
Per ulteriori informazioni contattare Alison Smith all’indirizzo asmith@npwj.org o al +32-(0)2-548-3912 oppure Nicola Giovannini all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al +32-(0)2-548-3915.