A margine della 14esima sessione dell’Assemblea degli Stati Parte della Corte Penale Internazionale che si terrà all’Aia dal 18 al 26 novembre 2015, la Syrian Association for Missing and Conscience Detainees, l’Euro-Syrian Democratic Forum e Non c’è Pace Senza Giustizia ospiteranno l’esposizione “All’interno delle prigioni del regime siriano: i Caesar Files”.
L’esposizione, che è co-sponsorizzata dai governi di Canada, Liechtenstein e Stati Uniti d’America, sarà aperta da una cerimonia mercoledì 18 novembre 2015 alle 18, nella Yangtze Room, al primo piano del World Forum, e durerà fino a venerdì 20 novembre 2015.
L’esposizione “Caesar” raccoglie fotografie di detenuti nelle carceri e nei centri di detenzione del regime siriano. Le fotografie sono state scattate da un ex membro dell’esercito siriano – conosciuto con lo pseudonimo “Caesar” – scappato dalla Siria nel 2013. Caesar, scappando, ha portato con se più di 55.000 fotografie che ritraggono circa 7.000 siriani torturati dal regime di Assad. Le 11.000 vittime da lui fotografate rappresentano solo una parte delle torture e degli omicidi sistematici che hanno luogo nelle prigioni del regime siriano.
Nel corso del suo servizio per la polizia militare di Assad, Caesar è stato un fotografo delle scene del crimine. Fra i suoi compiti vi era quello di fotografare i corpi di coloro che, dai centri di detenzione, venivano portati negli ospedali militari 607 e 601 – gli ospedali utilizzati dal regime siriano come centri di raccolta dei prigionieri torturati. I soggetti ritratti nelle fotografie di Caesar sono stati torturati e uccisi da agenti del regime di Assad tra marzo 2011 e agosto 2013. Le foto mostrano i segni di danni che sono la conseguenza di morte di fame, di percosse brutali, di strangolamento e di altre forme di torture e uccisioni.
Dopo un primo ciclo di analisi da parte di un equipe medico-legale all’inizio del 2014, le fotografie di Caesar sono state condivise con la COI dell’ONU, che le ha citate come prova evidente delle violazioni sistematiche dei diritti umani da parte del regime di Assad.
- Volantino della mostra
- Per ulteriori informazioni contattare: Alison Smith (Direttrice del Programma Giustizia Penale Internazionale) all’indirizzo mail asmith@npwj.org o al numero +32-2-548 39 12 oppure Nicola Giovannini (Responsabile ufficio stampa) all’indirizzo mail ngiovannini@npwj.org o al numero +32 2 548 39 15.
- Visita la pagina speciale dedicata al Progetto di NPSG sulla giustizia e l’attribuzione di responsabilità in Siria
NPSG e la CPI
Non C’è Pace Senza Giustizia (NPSG), che fa anche parte della Coalizione delle ONG per la Corte Penale Internazionale (CICC) ed è stata da sempre una delle organizzazioni in prima linea per la promozione e la costituzione della Corte Penale Internazionale (CPI), continua a lavorare per giungere alla ratifica universale dello Statuto di Roma ed ha preso parte attiva ad ogni sessione della ASP sin dalla sua prima sessione nel 2002, anno in cui la CPI fu fondata.