Centro per i Diritti Umani del Bahrein (Bahrain Center for Human Rights – BCHR), ed altri 27 manifestanti pacifici sono stati arrestati ieri durante una manifestazione a Manama.. La manifestazione, che aveva come obiettivo la celebrazione dell’anniversario della morte di due manifestanti uccisi nel 1994, ha visto centinaia di partecipanti nelle strade della zona del mercato della città, che hanno richiesto il rilascio di tutti i manifestanti imprigionati e la rinuncia del potere da parte del re. Le forze di sicurezza bahreinite hanno risposto lanciando gas lacrimogeni, proiettili di gomma e granate stordenti sulla folla e il Ministero dell’Interno ha confermato di aver effettuato “diversi” arresti. Said Yousif era già stato arrestato altre volte, e la più recente risale al 2 novembre per “partecipazione a proteste illegali”, a seguito della quale è stato detenuto arbitrariamente fino al 14 novembre, quando tutte le accuse contro di lui sono cadute. Colleghi del BCHR hanno affermato che è attualmente accusato di “disseminare false informazioni” attraverso Twitter, con cui documenta le violazioni commesse dalle forze di sicurezza nei confronti dei manifestanti.
Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di Non c’è Pace Senza Giustizia
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) condannano fortemente l’arresto e l’attuale detenzione di Said Yousif e degli altri manifestanti arrestati durante una protesta pacifica svoltasi ieri a Manama, e richiedeno alle autorità bahreinite di assicurare il loro rilascio immediato ed incondizionato.
“L’arresto di Said Yousif per aver esercitato il suo diritto di espressione, associazione ed assemblea dimostra la palese incapacità del regime di attuare le raccomandazioni della Commissione Indipendente Bahreinita d’Inchiesta del novembre 2011, e del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite del settembre 2012.
“Nonostante le promesse fatte dalle più alte autorità bahreinite, gli abusi commessi nei confronti dell’opposizione politica, presente anche nell’Assemblea costituente, rimangono impuniti, bloccando ogni possibilità di cambiamento nel futuro politico del paese, sia nel breve che nel lungo termine.
“Richiediamo alla comunità internazionale di fare pressione sul Bahrein affinché adempia alle sue responsabilità ed adotti tutte le misure necessarie per assicurare che i suoi cittadini possano partecipare attivamente alle riforme democratiche e possano contribuire ad ancorare il futuro del proprio paese alla democrazia, allo stato di diritto ed ai diritti umani.
Ciò include prima di tutto il rispetto e la protezione dei diritti fondamentali dei suoi cittadini, il rilascio immediato ed incondizionato di tutti i prigionieri di coscienza, inclusi gli attivisti per i diritti umani come Said Yousif, Nabeel Rajab e Zainab Al Khawaja, e la creazione di meccanismi credibili per l’attribuzione delle responsabilità in grado di affrontare i continui abusi.
Per ulteriori informazioni, contattare Alison Smith all’indirizzo asmith@npwj.org o al numero +32-2-548-3912 oppure Nicola Giovannini all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al numero +32-2-548-3915. Visita la sezione speciale sul Progetto sul Bahrein di NPSG