Bahrein: NPSG accoglie con grande favore l’appello del Parlamento Europeo contro l’impunità per le violazioni dei diritti umani

11 Mar, 2021 | Comunicati Stampa

Bruxelles-Roma, 11 marzo 2021

Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) accoglie con grande favore l’approvazione da parte di un’ampia maggioranza del Parlamento europeo – 633 voti a favore, 4 contrari e 17 astensioni – di una risoluzione che condanna con la massima fermezza la situazione dei diritti umani nel Regno del Bahrein. Come evidenziato dalla risoluzione del Parlamento Europeo, dieci anni dopo che la rivolta “Primavera araba” del Bahrein è stata repressa dalle autorità locali sostenute dall’assistenza militare dell’Arabia Saudita, le autorità del Bahrein continuano senza sosta a criminalizzare la libertà di parola e mettere a tacere qualsiasi dissenso pacifico, anche prendendo di mira i bambini nonostante le loro vane promesse di riforme politiche. Questa repressione sistematica, che va dall’applicazione della pena di morte ad arresti e procedimenti giudiziari arbitrari, torture, intimidazioni, divieti di viaggio e revoca della cittadinanza, porta a una brutale negazione dei diritti civili e politici e delle libertà di associazione, riunione ed espressione nella nazione.

NPSG si unisce all’appello inequivocabile del Parlamento Europeo che esorta le autorità del Bahrein: a cessare le loro pratiche repressive e di ritorsione contro difensori dei diritti umani, avvocati, giornalisti e attivisti politici, sia all’interno che all’esterno del paese; garantire uno spazio sicuro e libero affinché le organizzazioni della società civile, i media indipendenti e le società politiche possano operare in Bahrein, comprese quelle che erano state sciolte; garantire il rilascio immediato e incondizionato di tutti i difensori dei diritti umani e prigionieri di coscienza, detenuti e condannati per aver semplicemente espresso le loro opinioni, e far cadere tutte le accuse contro di loro; fermare l’uso della pena di morte e garantire che le procedure giudiziarie rispettino pienamente gli standard internazionali del giusto processo; e per consentire indagini approfondite e credibili sulle accuse di tortura e altri trattamenti crudeli e degradanti contro i detenuti, al fine di ritenere i responsabili appunto responsabili.

Finora, la comunità internazionale è stata debole e si è mostrata indifferente. Piuttosto che continuare a chiudere un occhio, la comunità internazionale dovrebbe cogliere l’opportunità della recente nomina del probabile principe riformista Salman bin Hamad Al Khalifa come nuovo Primo Ministro per premere per un dialogo politico reale e inclusivo che potrebbe favorire la riforma democratica e riconciliazione nazionale.

NPSG esorta l’UE ei suoi Stati membri ad agire con forza in base alle raccomandazioni del Parlamento Europeo e a adottare misure concrete immediate per garantire che il regime del Bahrein rispetti i suoi obblighi ai sensi delle leggi internazionali sui diritti umani. Dovrebbero garantire che il dialogo UE-Bahrein sui diritti umani sia incentrato su risultati e impegni concreti e non sostituisca un dialogo approfondito tra governo, opposizione e società civile nello stesso Bahrein; considerando l’introduzione di misure mirate (nell’ambito del regime di sanzioni globali dell’UE recentemente istituito) contro i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Bahrein, nonché l’arresto di tutti i trasferimenti di armi, apparecchiature di sorveglianza e di intelligence che possono essere utilizzati contro i difensori dei diritti umani.