Bahrein: NPSG e il Partito Radicale Transnazionale, Nonviolento e Transpartito condannano l’arresto del leader dell’opposizione Sheikh Ali Salman e chiedono il suo rilascio immediato

29 Dic, 2014 | Comunicati Stampa

Bruxelles – Roma – New York, 29 dicembre 2014
Domenica 28 dicembre 2014, Sheikh Ali Salman, Segretario Generale di Al Wefaq National Islamic Society, il più grande partito di opposizione del Bahrein, è stato arrestato dopo essere stato convocato dal Dipartimento di Investigazione Criminale (DIC) del Ministero dell’Interno bahreinita per un interrogatorio. Il DIC ha impedito due volte ai suoi avvocati di prendere parte all’interrogatorio, prima che uno fosse ammesso a parteciparvi. Secondo i suoi avvocati, Sheikh Ali Salman è accusato di “incitamento all’odio nei confronti del regime e richiami al rovesciamento dello stesso con l’uso della forza”, tra gli altri capi d’accusa, e oggi dovrebbe essere trasferito davanti al Pubblico Ministero.

Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:

“Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Transnazionale, Nonviolento e Transpartito condannano fermamente l’arresto e la detenzione del leader politico bahreinita Sheikh Ali Salman, e chiedono alle autorità del paese di assicurare il suo rilascio rapido e incondizionato. Siamo anche preoccupati per le dichiarazioni dei difensori di Sheikh Ali Salman, che hanno detto che è stato loro impedito di assisterlo nel corso dell’interrogatorio. Chiediamo perciò che le autorità assicurino che verrà fatto un processo legale e trasparente.

“La detenzione del leader del principale partito di opposizione, che ha chiaramente condannato qualsivoglia forma di violenza, dimostra la mai interrotta determinazione delle autorità del Bahrein di sopprimere qualunque pacifica forma di dissenso, nonché qualunque richiesta nonviolenta di riforma democratica, stato di diritto e rispetto per i diritti umani nello stato. Questo tipo di azioni arbitrarie continuano a succedere, dimostrando che fa tutto parte di una campagna intimidatoria e di minacce contro i maggiori leader politici e i difensori dei diritti umani per mezzo di quelle che vengono fatte apparire accuse politiche. Tutto questo deve finire.

“Mentre il governo del Bahrein continua a dichiarare pubblicamente di star costruendo un processo di riforma, la realtà dimostra il contrario. In seguito alle elezioni legislative e amministrative che si sono tenute nel novembre scorso, boicottate dai principali partiti di opposizione poiché ritenute truccate, il regime continua a mettere in atto le sue pratiche repressive e di rappresaglia piuttosto che impegnarsi in un dialogo reale e inclusivo che permetta di raggiungere consenso nazionale su un serio progetto riformistico.

“La risposta della comunità internazionale al violento e persistente attacco alle libertà civili e politiche dei bahreiniti è stata, finora, debole e sorda nei confronti della situazione dei cittadini del Bahrein. Si può affermare che questo approccio abbia contribuito al deterioramento dei diritti umani nel paese. È ormai arrivato il momento in cui la comunità internazionale compia azioni concrete per rendere le autorità del Bahrein responsabili e pronte a rispettare i loro obblighi di fronte alle norme del diritto internazionale umanitario.

“Chiediamo che la comunità internazionale agisca per assicurare l’immediato rilascio di Sheikh Ali Salman, così come di tutti coloro che, in Bahrein, sono detenuti per il semplice fatto di aver espresso pacificamente il loro diritto alla libera espressione, associazione e assemblea. Una vera transizione democratica in Bahrein verrà raggiunta soltanto se tutti coloro che si impegnano a portare avanti un dialogo pacifico e nonviolento saranno in grado di contribuire al processo politico senza paura di ripercussioni”.