Roma, Bruxelles, 17 luglio 2021
Mentre il mondo continua a confrontarsi con le realtà della pandemia globale, comprese le disuguaglianze esposte tra le diverse parti del mondo, le continue violazioni dei diritti umani e l’impunità per i crimini del passato ci ricordano che la lotta per la giustizia internazionale deve comunque continuare ad essere una priorità assoluta.
Un aspetto della giustizia internazionale che ha guadagnato slancio nell’ultimo anno è la giustizia ambientale. Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) sottolinea la necessità della responsabilità e della riparazione per i crimini come l’estrazione mineraria illegale, il disboscamento e il commercio illecito, che colpiscono significativamente diverse comunità in tutto il mondo, tra cui quelle composte da popoli indigeni, e portano alla distruzione degli ecosistemi vitali per queste comunità, tra cui quelli evidenziati dalla nostra campagna “Amazonia Beyond the Crisis” (Oltre la Crisi in Amazzonia). Un’altra delle principali aree di impegno di NPSG è la lotta contro la continua impunità per i crimini e le violazioni legate all’ambiente che rappresentano un ostacolo significativo per contrastare la devastazione ambientale e umana. È di fondamentale importanza rafforzare la lotta per la responsabilità ambientale e assicurare che tutti noi possiamo godere di un ambiente pulito e sano e di ecosistemi forti per gli anni a venire.
Sebbene debbano essere compiuti sforzi costanti e incessanti per portare consapevolezza del bisogno della giustizia ambientale, alcuni eventi recenti hanno mostrato sviluppi promettenti per il riconoscimento dei crimini ambientali, come la proposta della definizione legale di ecocidio. Affrontare la giustizia ambientale può comprendere ritenere responsabili le corporazioni, i governi e altri soggetti che perpetrano disastri ambientali, e aumentare la consapevolezza delle loro attività e pratiche deliberatamente dannose nelle loro comunità e sulla scena mondiale. NPSG accoglie con favore gli sforzi compiuti in questo senso, e si augura di poter contribuire ulteriormente ad una definizione legale di ecocidio all’interno del diritto internazionale (penale), tra cui le discussioni che potrebbero portare alla futura giurisdizione della CPI su questo crimine, o presso altre organi di responsabilità. Il recente verdetto di colpevolezza nel caso di Berta Cáceres, un’ambientalista indigena assassinata nel 2016 per essersi opposta alla costruzione di una diga in Honduras, ci ricorda che, anche se potrebbe volerci del tempo, la lotta per la giustizia per il nostro ambiente e per coloro che lo difendono non dovrebbe essere abbandonata.
Quest’anno, la CPI ha intrapreso molteplici cambiamenti, in particolare l’elezione di un nuovo Procuratore, Karim Khan, che è entrato in carica nel giugno 2021. NPSG coglie l’occasione per rendere omaggio al Procuratore uscente, Fatou Bensouda che, nonostante la pandemia, è stata in grado di lasciare importanti eredità negli ultimi mesi del suo mandato, tra cui l’adozione del Policy on Situation Completion e il Policy on Cultural Heritage. Nel complesso, Bensouda ha lasciato un Ufficio del Procuratore più forte di quello che ha ereditato, con una rinnovata attenzione al miglioramento delle procedure e delle politiche, anche riguardanti i bambini e la violenza sessuale e di genere. NPSG coglie anche questa opportunità per esprimere il suo impegno a lavorare con il nuovo Procuratore, e attende con ansia la continua cooperazione con la società civile che è stata una caratteristica del lavoro dell’OTP e che crediamo abbia rafforzato sia il loro che il nostro lavoro.
Il nuovo Procuratore, insieme alla nuova leadership della Corte e della sua Assemblea degli Stati Parte, affronta sia le sfide che le opportunità di riforma dei sistemi che una volta si pensava fossero efficaci, ma che non sembrano più adatti allo scopo. La revisione degli esperti indipendenti (IER) della Corte PenaleInternazionale (CPI), iniziata nel 2019, ha evidenziato una serie di aree in cui la CPI può e deve migliorare per garantire la sua capacità adempiere al suo mandato di fornire giustizia e riparazione alle vittime di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. NPSG accoglie con favore la pubblicazione del rapporto dell’IER e l’azione intrapresa dagli Stati parte per lavorare insieme alla Corte e alla società civile al fine di dare priorità alle raccomandazioni dell’IER e tracciare la strada verso la loro attuazione. Siamo pronti a continuare a lavorare con il meccanismo di revisione e con i colleghi della società civile per sostenere l’attuazione di queste raccomandazioni affinchè venga garantito il massimo impatto positivo per le vittime e le comunità colpite dai crimini nella giurisdizione della CPI.
Un’area principale di grande preoccupazione che necessita di particolare attenzione nel prossimo anno è la questione del bilancio della Corte e delle risorse operative. Per troppo tempo, la Corte e i suoi Stati parte sono stati bloccati in una danza sempre più distruttiva in cui gli Stati parte limitano il bilancio della Corte a causa della sua inadempienza, e la Corte attribuisce tale inadempienza alla mancanza di risorse. La questione delle risorse è ancor più preoccupante per ciò che riguarda il Tribunale Speciale per il Libano, in quanto il Tribunale ha annunciato che dovrà chiudere i battenti perché gli Stati non sembrano più disposti a finanziarlo, e i giudici hanno chiesto un’indicazione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su come comportarsi con il caso in sede di giudizio se non si trovassero i fondi. Sebbene ci siano valide critiche da fare al TSL, così come alla CPI, la giustizia internazionale non dovrebbe essere tenuta in ostaggio dalle mutevoli priorità politiche che sono condizionare dagli allentamenti o dalle restrizioni economiche. Gli Stati devono semplicemente collaborare maggiormente e rimuovere la “scusa delle risorse” dal repertorio delle istituzioni di giustizia internazionale.
Infine, questa Giornata della Giustizia Internazionale annuncia una nuova alba per la società civile, con la rivitalizzazione della Coalizione per la Corte Penale Internazionale (CICC). La CICC, di cui NPSG è uno dei membri fondatori e del comitato direttivo, si è sottoposta ad un’auto-riflessione e sta emergendo come una forza più forte per la giustizia internazionale e per le vittime e le comunità al centro del suo lavoro. La società civile continua ad essere un partner critico per le istituzioni che lavorano nella giustizia internazionale e per gli Stati parte, accanto ai difensori dei diritti umani che ogni giorno rischiano la loro vita nella lotta contro l’impunità. NPSG chiede agli Stati e alla comunità internazionale di sostenere la società civile e i difensori dei diritti umani che sono la linfa vitale della giustizia internazionale, e di assicurare la loro continua cooperazione e collaborazione mentre lavoriamo tutti insieme verso un sistema di giustizia internazionale più forte e adatto allo scopo per gli anni e i decenni a venire.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Alison Smith, Director Of International Criminal Justice Program, su asmith@npwj.org o Nicola Giovannini, Press & Public Affairs Coordinator su ngiovannini@npwj.org.