In occasione della giornata internazionale di tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili (MGF), Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT rinnovano l’appello a tutti gli Stati e a tutte le organizzazioni regionali ed internazionali a prendere una posizione congiunta e inequivocabile a favore dell’adozione quest’anno di una Risoluzione ONU per bandire universalmente la pratica delle MGF.
Un obiettivo promosso nell’ambito di una campagna internazionale guidata dall’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia e sostenuta da molti attivisti, parlamentari e governi africani, nonchè dal governo italiano tramite la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo. In molti paesi africani, tra cui Costa d’Avorio, Etiopia, Uganda, Gibuti e Niger, verranno organizzati eventi di sensibilizzazione in cooperazione con membri della Coalizione per la Campagna BanFGM.
Dichiarazione di Alvilda Jablonko, Coordinatrice della Campagna BanFGM di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Come rilevato nel rapporto recentemente rilasciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, dal titolo “Porre fine alle mutilazioni genitali femminili”, l’importanza di un approccio comune e sistematico sulle MGF come una violazione dei diritti umani è stata riaffermata dalla Decisione dell’Unione Africana di sostenere l’adozione di una risoluzione per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili, in occasione della sessantaseiesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Rinnoviamo l’appello a tutti gli Stati e a tutte le organizzazioni regionali ed internazionali a sostenere e promuovere l’adozione quest’anno di una risoluzione ONU che sancirebbe il riconoscimento universale delle MGF come violazione dei diritti umani di milioni di donne e bambine.
Un divieto mondiale rappresenterebbe un passo decisivo nella valorizzazione degli sforzi globali volti all’eliminazione di questa pratica dannosa in tutto il mondo, assicurando l’armonizzazione dei meccanismi e degli strumenti giuridici per contrastare le MGF non solo in Africa, ma anche in tutti gli stati colpiti da questa pratica, cosi some predisponendo un forte e chiaro sostegno a tutti gli attivisti che lottano per l’eliminazione di tale pratica.
“Invitiamo anche tutti i cittadini del mondo ad unirsi ai coraggiosi attivisti che hanno dedicato le loro vite alla lotta contro le MGF, firmando l’appello all’indirizzo http://www.noncepacesenzagiustizia.org/ e chiedendo che le Nazioni Unite compiano i passi necessari per porre fine a questa violazione dei diritti umani.”
Campagna BanFGM
In questi ultimi anni , Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT), insieme al Comitato Interafricano sulle Pratiche Tradizionali che colpiscono la salute delle donne e dei bambini, Euronet-FGM e l’ONG Senegalese La Palabre, hanno lavorato incessantemente per promuovere a livello internazionale l’adozione di una Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU che mettesse al bando le mutilazioni genitali femminili (MGF) in quanto violazione dei diritti umani, raccogliendo il sostegno degli attivisti dei diritti umani, delle organizzazioni per i diritti delle donne, dei parlamentari e dei rappresentanti di governo dei paesi di Africa ed Europa.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del programma sulle MGF, all’indirizzo email ajablonko@npwj.org, oppure Nicola Giovannini, email ngiovannini@npwj.org, telefono +3225483915.