L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotta il Bando Universale delle mutilazioni genitali femminili

20 Dic, 2012 | Comunicati Stampa

New York – Roma – Bruxelles, 20 December 2012

 

Il 20 dicembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una Risoluzione per un bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF). La Risoluzione [A/RES/67/146] è stata promossa da due terzi dell’Assemblea Generale, compreso tutto il Gruppo Africano, ed è stata adottata per consenso da tutti i membri delle Nazioni Unite. La sua adozione riflette l’intesa universale nel ritenere che le mutilazioni genitali femminili costituiscano una violazione dei diritti umani e che tutti i paesi del mondo dovrebbero intraprendere “tutte le misure necessarie, inclusa la promulgazione ed il rafforzamento di legislazioni che proibiscano le MGF, per proteggere donne e bambine da queste forme di violenza e per porre fine all’impunità”.

L’adozione di un bando universale delle MGF da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite costituisce un decisivo cambiamento del paradigma nella lotta contro queste sistematiche e molto diffuse violazioni dei diritti umani commesse su milioni di donne e bambine in Africa e in tutto il mondo. La maggioranza dei paesi nel mondo sono privi di una legislazione che protegga queste donne e bambine e anche dove le leggi sono state promulgate, raramente vi fa seguito la volontà politica di implementarle effettivamente.

La Risoluzione è stata accolta dalla Campagna Ban FGM, una coalizione in continua espansione costituita da attivisti per i diritti umani che stanno lavorando per un bando universale delle MGF, tra cui Non c’è Pace Senza Giustizia, l’Inter-African Committee on Traditional PracticesEuronet-FGM ed altre ONG come La Palabre, Manifesto 99 ed Equality Now.

Dalla base fino al livello politico, tutti coloro che sono coinvolti nella campagna propugnano costantemente una chiara ed effettiva legislazione nazionale per bandire in modo inequivocabile le MGF nei loro rispettivi paesi. Ciò conferirebbe una legittimazione alle loro battaglie politiche a livello locale ed ai loro sforzi di educazione e rafforzerebbe l’azione di coloro che cercano di sfidare le pressioni sociali della tradizione e rigettare le MGF, proteggendone le vittime. Il bando universale appena adottato dalle Nazioni Unite rinvigorisce coloro che promuovono in tutto il mondo la promulgazione e l’applicazione di legislazioni nazionali contro le MGF e che si battono per porre fine all’impunità per queste violazioni dei diritti umani.

L’adozione della Risoluzione è il culmine di anni di dedizione di ciascun membro della coalizione, che ha lavorato insieme all’Unione Africana ed agli Stati membri delle Nazioni Unite, come Burkina Faso e Italia, e di leader politici dediti come Emma Bonino e Chantal Compaoré, che si sono prodigati per combattere la pratica nel loro paese ed a livello internazionale. L’adozione della Risoluzione non è, tuttavia, fine a se stessa. Anzi, rappresenta solo l’inizio di un nuovo capitolo nella lotta contro le MGF. È tempo per tutti gli Stati e per ognuno di noi di lavorare insieme, affinché le donne e le bambine di domani siano libere dalla minaccia delle MGF.

Una conferenza stampa sull’adozione della Risoluzione sarà tenuta dal Burkina Faso nella sala Dag Hammarskjöld Auditorium Press delle Nazioni Unite alle 12:30 (EST), subito dopo la conferenza stampa di mezzogiorno (EST) del Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Per ulteriori informazioni contattare: Alvilda Jablonko, coordinatrice del programma MGF di Non c’è Pace Senza Giustizia, email ajablonko@npwj.org Tel +1 (212) 980-2558, cellulare +1 (347) 476-2327

Campagna Ban FGM
Nel corso degli ultimi anni, i membri della Coalizione Ban FGM hanno collaborato in diverse iniziative per rafforzare la consapevolezza a livello internazionale sul bisogno di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che metta al bando questa violazione dei diritti umani, raccogliendo il sostegno di attivisti dei diritti umani, organizzazioni femminili, membri del parlamento e rappresentanti governativi attraverso Africa ed Europa.
Risultati tangibili che hanno dato uno slancio positivo verso una Risoluzione sono già stati raggiunti  nel corso dello scorso anno. Un momento chiave in questo processo è stata la Decisione presa nel luglio 2011 da parte dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Africana per appoggiare una Risoluzione da Parte dell’Assemblea Generale.
Il gruppo Africano alle Nazioni Unite ha preso lo spunto per rafforzare la volontà dei Capi di Stato presentando la Decisione durante la Commissione delle Nazioni Unite per la Condizione delle Donne (UN Commission on the Status of Women – CSW) in marzo 2012, raccomandando che questo tema delle Mutilazioni Genitali Femminili, finora discusso solo nel contesto del CSW, sia formalemente inserito dall’Assemblea Genrale nelle tematiche riguardanti “il miglioramento delle condizioni delle donne”.  Nel luglio 2012 l’ECOSOC (Consiglio per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite) ha espresso il suo sostegno alla raccomandazione del CSW e richiesto che il tema delle MGF sia aggiunto all’agenda della 67° Assemblea Generale.