Dichiarazione di Alison Smith, consigliere legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“In quello che sembra rivelarsi un fine settimana positivo per le vittime delle brutali aggressioni in Libia, anche l’ex capo dei servizi segreti del Colonnello Gheddafi, Abdullah Senussi, è stato catturato. Insieme al suo coimputato, Saif al-Islam Gaddafi, è fondamentale che Mr Senussi venga garantita la possibilità di deporre in un processo giusto che rispetti gli standard internazionali.
“Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, si congratulano per la cattura di Abdullah Senussi e ricordano a coloro che lo hanno in custodia la necessità che riceva un trattamento umano ed appropriato, rispettoso degli standard internazionali, così come essi stessi hanno promesso.
“Cogliamo questa opportunità per richiamare l’attenzione sul desiderio delle vittime e del popolo libico, che Saif al-Islam Gheddafi e Abdullah Senussi siano processati in Lybia per essere messi di fronte alla giustizia nel medesimo luogo in cui sono accusati di aver commesso le loro brutali violenze. Secondo il principio di complementarietà, la Corte Penale Internazionale (CPI) ha giurisdizione soltanto qualora la autorità libiche non siano in grado o non vogliano indagare e perseguire i crimini di cui Saif al-Islam Gheddafi e Abdullah Senussi sono stati accusati. Certamente lo vogliono; se per un qualunque motivo non fossero in grado, ci aspettiamo che i due imputati siano trasferiti all’Aia per essere giudicati davanti alla CPI. Apprezziamo l’espressa intenzione della autorità libiche di cooperare con la Corte con riguardo ad entrambi i casi, ed accogliamo favorevolmente la notizia che il Procuratore della CPI sia già sulla strada per Tripoli, al fine di discutere tali questioni.
“In ogni caso, invochiamo la comunità internazionale a sostenere la Libia nell’adempimento dei suoi obblighi, che siano di indagare e perseguire i due sospetti, o consentire che vengano giudicati di fronte alla CPI. Chiediamo che la Corte sia essa stessa preparata a processare Saif al-Islam e Abdullah Senussi, assicurando che sia pronta a stabilire una presenza sul campo e dare subito inizio ad un opera di sensibilizzazione delle vittime e delle comunità colpite. Ci auguriamo inoltre che la CPI assieme agli Stati Parte mantenga il processo dei due accusati in Libia e lavori con le autorità del paese per assicurare la presenza delle condizioni per consentirlo.
“Oggi è un giorno di fondamentale importanza per le vittime della Libia; è appena l’inizio del loro lungo percorso per ottenere giustizia e riparazione. Dobbiamo sostenerli, e sostenere il Paese nel suo sforzo per assicurare giustizia, stato di diritto, democrazia e benessere.”
Per ulteriori informazioni, contattare Alison Smith, asmith@npwj.org oppure +32-2-548-3912, o Nicola Giovannini, ngiovannini@npwj.org oppure +32-2-548-3913.