Hammamet, Tunisia, 4-6 Marzo 2015
Dal 4 al 6 Marzo 2015, No C’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ha organizzato a Hammamet, in Tunisia, un corso di formazione sulla “Documentazione delle violazioni dei diritti umani e dei crimini definiti dal diritto internazionale in Libia”. Il corso, di tre giorni, ha coinvolto 30 attivisti della società civile libica sugli elementi principali, sulle tecniche più importanti e sui meccanismi di investigazione e di raccolta delle prove relative alle violazioni dei diritti umani e dei crimini definiti dal diritto internazionale.
A partire da metà 2014, la Libia sta vivendo la sua peggior crisi dalla caduta del regime di Gheddafi. Le violazioni dei diritti umani e i crimini del diritto internazionale commessi da miliziani e da gruppi terroristici, hanno ulteriormente peggiorato la crisi politica e ridotto la speranza di ottenere giustizia e risarcimenti per le vittime. In Libia i meccanismi di accountability affrontano numerose sfide nell’intento di far rispondere i colpevoli dei propri reati , compresa la difficoltà nell’ottenere informazioni affidabili che potrebbero fornire il quadro della situazione in corso e che potrebbero essere eventualmente usate come prove. Tali meccanismi comprendono le corti nazionali e i processi non giudiziari, così come la Corte Penale Internazionale, che ha giurisdizione sul territorio libico dal 2011, quando la Libia si è ad essa rivolta per la prima volta.
Lo scopo di questo corso era il rafforzamento delle capacità degli attori della società civile di indagare e documentare gli eventi e le violazioni in corso in Libia, e di fornire informazioni credibili agli organismi e ai processi di responsabilità, sia a livello nazionale che internazionale. Con una crescente capacità nel supportare la giustizia e la trasparenza, gli attori libici possono contribuire a sfidare l’attuale ciclo di violenze, ridurre le prospettive di impunità per le atrocità commesse e porre le basi per futuri risarcimenti alle vittime
Il progetto di NPSG sulla Libia
NPSG sta lavorando sulla transizione libica dall’inizio del 2011, nel contesto del suo progetto a sostegno della transizione democratica della Libia. Con l’impegno del paese in riforme legislative, le autorità libiche possono ora abbandonare l’eredità dell’impunità e degli abusi che hanno caratterizzato il governo di Gheddafi, promuovendo il rispetto per il governo della legge e l’impegno a riportare la giustizia e la dignità alle vittime. Ciò che si pretende non sono solo indagini e persecuzioni dei crimini e delle violenze perpetrate durante la rivoluzione, ma anche sforzi per affrontare la storia dell’oppressione e degli abusi dei diritti umani che sono stati compiuti per decenni sotto il governo dell’ex regime.
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