Non c’è Pace Senza Giustizia commemora il quattordicesimo anniversario del genocidio di Srebrenica e chiede l’arresto di Ratko Mladic

10 Lug, 2009 | Comunicati Stampa

Quattordici anni fa, le forze serbo-bosniache sotto il controllo di Ratko Mladic uciderono più di 8000 uomini e ragazzi musulmani ed obbligarono 25000 donne, anziani e bambini ad abbandonare le loro case. Il Tribunale Criminale Internazionale per l’Ex-Yugoslavia considero’ questo massacro come genocidio nel 2004, decisione riconfermata in seguito dalla Corte Internazionale di Giustizia nel 2007.
Per il primo anno, l’Unione Europea si unisce agli stati che riconoscono l’11 Luglio come Giorno della Memoria del Genocidio di Srebrenica. Questo segno in memoria del tragico avvenimento é negato all’interno della Bosnia Erzegovina, poiché i rappresentanti della Repubblica Serba nel parlamento bosniaco continuano ad impedire iniziative per riconoscere il giorno nazionale della memoria.

Dichiarazione di Sergio Stanzani e Niccoló Figa-Talamanca, Presidente e Segretario-Generale di Non C’é Pace Senza Giustizia

“Non C’é Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Non Violento, Transnazionale e Transpartito (NRPTT) onorano le vittime del massacro di Srebrenica e i loro cari sopravvissuti al genocidio, molti dei quali subirono a loro volta la pulizia etnica da parte delle forze sotto il comando del generale serbo bosniaco Ratko Mladic. Il fatto che il Generale Mladic, accusato di genocidio e crimini contro l’umanità nel 1996 dal Tribunale Criminale Internazionale per l’Ex-Yugoslavia, sia ancora oggi in libertà costituisce un grande fallimento morale per la Serbia e per la comunità internazionale; soprattutto, questo rappresenta un affronto alla memoria di coloro che morirono e alla sofferenza dei sopravvissuti al massacro.

“NPSG e NRPTT chiedono al governo della Serbia di aumentare i propri sforzi per assicurare l’arresto ed il trasferimento del Generale Mladic presso il Tribunale Criminale Internazionale per l’Ex-Yugoslavia affinché venga processato, insieme all’ex leader serbo bosniaco Radovan Karadzic, attualmente sotto processo in seguito all’arresto avvenuto lo scorso anno. L’Unione Europea dovrebbe adottare ogni possibile misura per assicurare la cooperazione della Serbia al riguardo. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe riaffermare che il mandato del Tribunale Criminale Internazionale per l’Ex-Yugoslavia verrà esteso fino a conclusione del processo del Generale Mladic. Se il Tribunale Criminale Internazionale per l’Ex-Yugoslavia dovesse chiudere le sue porte senza aver processato il Generale Mladic, cio’ significherebbe la vittoria della violenza sulla giustizia, e verrebbe messo in discussione l’obiettivo centrale del Tribunale.”

“Siccome 533 vittime recentemente identificate riceveranno sepoltura e diverse migliaia di persone raggiungeranno Srebrenica per partecipare ai funerali dopo 110 km di “Marcia della Pace” dalla città di Nezuk, NPSG e NRPTT si uniscono al messaggio centrale delle vittime, che chiedono che i responsabili dei crimini commessi a Srebrenica vengano processati, in modo da rendere possibile la la pace e la riconciliazione tra i popoli della Bosnia Erzegovina”

Per ulteriori informazioni contattare i seguenti recapiti: Carla Caraccio, ccaraccio@npwj.org o +39-06-689 79 262; Nicola Giovannini, ngiovannini@npwj.org o +32-2-548 39 14.