Bruxelles – Roma, 3 giugno 2015
Il presidente nigeriano uscente, Goodluck Jonathan, ha firmato un disegno di legge che vieta ufficialmente le mutilazioni genitali femminili (MGF). La legge, che è passata al senato il 5 maggio 2015, fa parte del Violence Against Persons (Prohibition) Act 2015.
Nonostante alcuni dei 36 stati nigeriani hanno già reso illegale la pratica, questa nuova legge federale annuncia una fase nuova e fortemente significativa, rispondendo agli appelli degli attivisti che da decenni combattono per porre fine alle MGF, e facendo della Nigeria uno stato leader nell’applicazione della Risoluzione n. 69/150 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la quale richiede che ogni stato “proibisca le MGF, protegga le donne e le ragazze da questa forma di violenza, e ne ritenga responsabili gli autori”.
Secondo i dati ONU 2014, circa venti milioni di donne nigeriane sono state soggette alle MGF. Con questa nuova legge, chiunque commetta MGF o ingaggi qualcuno affinchè le commmetta verrà condannato – se colpevole – ad un massimo di quattro anni di carcere ed una pena pecuniaria di £650. Una pena più mite (fino a due anni di carcere e una multa di £325) è prevista per il tentativo di reato e per chiunque inciti, aiuti, favorisca o consigli un’altra persona a commetterlo.
Dichiarazione di Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma di Genere e Diritti Umani di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) accolgono l’entrata in vigore della legge che vieta le mutilazioni genitali femminili come un momento storico nella lunga battaglia intrapresa in Nigeria contro questa violazione dei diritti umani delle donne e delle ragazze.
“Siamo estremamente soddisfatti che la Nigeria abbia ora una legge specifica a livello federale che criminalizza le MGF. Invitiamo il governo nigeriano e le autorità locali ad attuare prontamente le disposizioni in essa contenute per estirpare questa pratica una volta per tutte e a lanciare una campagna nazionale di sensibilizzazione volta ad informare le comunità che vivono nelle aree dove questa violazione dei diritti umani persiste che essa non solo è degradante, ma divenuta un reato penale.
“Come richiesto dalla Risoluzione n. 69/150 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, NPSG e il PRNTT ribadiscono che l’adozione e l’attuazione di leggi efficaci contro le MGF e che contengano sanzioni, costituiscono elementi fondamentali per combattere con successo questa violazione dei diritti umani e promuoverne l’eliminazione.
“Facciamo appello a tutti gli Stati nei quali le MGF continuano ad essere perpetrate, affinchè assicurino l’adozione di leggi che vietino inequivocabilmente le MGF, ed allo stesso tempo forniscano un supporto forte e chiaro a tutti gli attivisti che lottano quotidianamente per porre fine a questa violazione dei diritti umani.”
Documentazione:
Per ulteriori informazioni è possible contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma Genere e Diritti Umani di NPSG, all’indirizzo ajablonko@npwj.org / +32 494 533 915 o Nicola Giovannini, al ngiovannini@npwj.org /+32 (0)2 548-39 15.