Dal 27 al 29 gennaio 2015, No Peace Without Justice, con il supporto del Kawakibi Democracy Transition Center (KADEM), ha organizzato un corso su “Promozione del contributo della Corte Penale Internazionale alle riforme per i diritti umani e democratici in Libya”, a Hammamet, Tunisia.
Tra i presentatori ci erano Fadi El Abbdallah, portavoce e capo dell’Unità degli Affari Pubblici, Amady Ba, capo della Cooperazione Internazionale presso l’Ufficio del Procuratore della Corte Penale Internazionale, così come esperti libici e tunisini.
Il corso ha coinvolto 20 libici, tra cui avvocati, rappresentanti della società civile e media, selezionati per l’importanza del loro ruolo nella promozione della riforma giudiziaria e legale in supporto alla necessità di responsabilità e risarcimento verso le vittime, nel monitoraggio dei processi e nell’aiuto alla popolazione libica, comprese le vittime e le popolazioni colpite.
Il corso aveva come principale scopo il rafforzamento della comprensione da parte degli attori della società civile libica del mandato, delle normative e delle procedure della Corte Penale Internazionale. Ciò potenzierà la loro competenza sui legami tra il principio di complementarietà della Corte e il sistema giudiziario libico, compresi quelli dei casi libici attualmente davanti alla Corte e le loro connessioni con i processi nazionali in corso contro i leaders del regime di Mohammad Gaddafi. Il training era anche finalizzato al rafforzamento della capacità dei gruppi considerati di organizzare attività legate alla Corte e volte a ingaggiare effettivamente la popolazione, in particolar modo le vittime e le popolazioni colpite, attraverso comunicazioni e attività che le coinvolgano.
Poiché le istituzioni libiche permangono deboli, è fondamentale rafforzare la comprensione da parte di questi gruppi, che hanno peso e rispetto all’interno della società libica, sulle modalità con cui la Corte lavora e sulla potenzialità del ruolo che essa può giocare nel supportare le responsabilità e il risarcimento verso le vittime libiche. I rinvii a giudizio emessi dalla Corte Penale Internazionale mentre il conflitto era in corso furono un importante elemento per la negazione dell’autorità e della legittimità del precedente regime e offrirono al popolo libico la speranza che un giorno avrebbe potuto ricevere giustizia e risarcimenti. Con la fine della rivoluzione e con la proclamazione delle nuove autorità libiche, espressione di un nuovo rispetto per i diritti umani e della volontà di perseguire i presunti colpevoli, la Corte può continuare a giocare un ruolo ugualmente importante, agendo da catalizzatore per la trasformazione del sistema giudiziario libico nel suo insieme, per far sì che le riforme legali possano fondarsi sui principi e standards internazionali.
Documentazione:
- Rapporto finale del training (inglese)
- Presentazione del training (inglese)
- Programma del training (inglese)
NPSG in Libia
NPSG lavora sulla transizione in Libia fin dall’inizio del 2011, nell’ambito del suo progetto per sostenere la transizione democratica della Libia attraverso la giustizia e l’attribuzione delle responsabilità. Mentre il paese si mette al lavoro per mettere in atto riforme legislative, le autorità libiche hanno l’opportunità di rompere con l’eredità di impunità e abusi che era tipica dell’era di Gheddafi, concentrandosi invece sul rispetto per lo stato di diritto e l’impegno per reinstaurare la giustizia e restituire dignità alle vittime. Questo processo richiederà non solo l’investigazione e la persecuzione dei crimini e della violenza perpetrati durante la rivoluzione, ma anche degli sforzi per confrontare una storia di oppressione e abusi dei diritti umani che ha origini antiche.
– Per ulteriori informazioni contattare Gianluca Eramo(Coordinatore del Programma MENA) all’indirizzo geramo@npwj.org o Nicola Giovannini (Coordinatore dell’Ufficio Stampa) all’indirizzo ngiovannini@npwj.org.
– Per ulteriori informazioni sulle attività di NPSG in Libia è possibile contattare Giulia Cappellazzi all’indirizzo gcappellazzi@npwj.org.