In occasione della ventinovesima sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, Non c’è Pace Senza Giustizia, il Partito Radicale e Sentinel Human Rights Defenders, in collaborazione con Adoption Rights Alliance e il Consiglio Nazionale delle Donne Irlandesi, hanno organizzato un evento parallelo dal titolo “Madri single e l’Architettura d’isolamento in Irlanda”, che si terrà il 24 Giugno 2015 (dalle 17.30 alle 18.30, Palazzo delle Nazioni, Stanza IX).
Tra i partecipanti all’incontro, presieduto da Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia, ci saranno Tara Reynor O’Grady, Segretario Generale di Sentinel Human Rights Defenders, Conall Ó Fátharta, inviato del quotidiano irlandese Irish Examiner, Susan Lohan, confondatrice di Adoption Rights Alliance, ed Alison Smith, consulente legale e Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale di Non c’è Pace Senza Giustizia.
Nel 2016, l’Irlanda celebrerà il centenario dell’Easter Rising, momento decisivo della sua nascita come nazione indipendente. I leaders religiosi e politici uniranno le loro forze e si rivolgeranno al popolo irlandese fuori e dentro il Paese affinchè si unisca nel ricordare gli ideali della Proclamazione del 1916. Quell’emblematico documento prometteva una repubblica irlandese che “garantisce le libertà civili e religiose, uguali diritti e uguali opportunità a tutti i suoi cittadini, e dichiara la sua risolutezza nel perseguire la felicità e la prosperità dell’intera nazione e di tutte le sue parti, avendo cura allo stesso modo di tutti i suoi bambini”.
Questa è la storia ufficiale dell’Irlanda, una storia di libertà guadagnata attraverso il sacrificio. I suoi eroi sono onorati, e non saranno mai dimenticati, attraverso momunmenti in ogni città irlandese. Tuttavia, esiste anche una storia non ufficiale. I monumenti ai suoi eroi sono fosse comuni, silenzio e segretezza. La proclamazione non era per loro. Questa storia coinvolge l’incarcerazione, la messa in schiavitù e la morte non a causa degli ideali, della razza o della classe dei cittadini, ma a causa del loro genere. Il risultato è stato la creazione di una rete di istituzioni che ha illegalmente privato le donne non sopsate dei loro diritti genitoriali, così come dei loro diritti umani e libertà basilari (e quelli dei loro bambini). Ciò ha comportato incarcerazioni forzate, lavoro forzato e schiavitù, l’allontanamento dei bambini per adozioni forzate e illegali, test medici e di vaccini senza il consenso dei pazienti. E questi erano i più fortunati. Molti altri giaccioni in fosse comuni sul suolo di proprietà religiosa in tutto il Paese. Altri ancora sono sepolti in tombe senza nome nel cimitero dublinese di Glasnevin – a un lancio di pietra dalla fila di tombe turistiche degli eroi irlandesi che avevano promesso “libertà civile, uguali diritti ed uguali opportunità per tutti i cittadini”.
Per alcune vittime, c’è stata una lieve ammissione, attraverso le scuse che lo Stato ha formulato nel 2012, anche se il rapporto che le aveva precedute è stato criticato per essere “incompleto” e sfornito di “molti elementi caratteristici di un’investigazione sollecita, indipendente e accurata”. Per la maggior parte delle donne e dei bambini della storia non ufficiale dell’Irlanda, non ci sono state scuse, né risarcimento o consapevolezza dei crimini che hanno patito. Esse continuano ad essere zittite, e i loro figli rimangono cittadini irlandesi di seconda classe, privati del diritto alla propria identità e alla documentazione medica. Anche questa storia parallela dev’essere messa in rilievo durante il centenario dell’Irlanda, per riconoscere ed abbracciare tutti gli eroi irlandesi, ed ammettere gli errori commessi dimodoché il Paese possa veramente diventare una nazione moderna fondata sull’uguaglianza per tutti i suoi cittadini.
Documentazione:
- Programma dell’evento (in inglese)
- Presentazione dell’evento (in inglese)
Per maggiori informazioni, contattare Alessandro Manno (alessandro@sentinelhrd.com) oppure Nicola Giovannini (Coordinatore Ufficio Stampa di NPSG) a: ngiovannini@npwj.org o +32-2-548-3915.