Ieri Il Parlamento Europeo ha approvato il “Rapporto sui diritti umani nel mondo nel 2007”, il cui relatore quest’anno è stato il parlamentare radicale Marco Cappato. Il Rapporto valuta lo stato dei diritti umani nel mondo nel 2007, ma anche l’impegno dell’Unione Europea nella promozione dei diritti umani attraverso le sue politiche, e può ritenersi in parte come una risposta al rapporto annuale del Consiglio e della Commissione Europea presentato lo scorso ottobre. L’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia, che ha collaborato con Marco Cappato nella stesura del rapporto attraverso il processo di consultazione con la società civile organizzato dalla Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, accoglie con soddisfazione le posizioni prese dal Parlamento Europeo sulle diverse questioni ritenute prioritarie per l’UE e gli Stati Membri per la promozione e protezione dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto in tutto il mondo.
Dichiarazione di Sergio Stanzani e Gianfranco Dell’Alba, Presidente e Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Non c’è Pace senza Giustizia da il pieno supporto e rimarca l’esito esplicito della Relazione per cui la pace sostenibile non può essere ottenuta attraverso trattative che proteggono I violatori dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, e che la giustizia e l’attribuzione delle responsabilità sono pilastri essenziali per una pace sostenibile. In particolar modo, il Parlamento Europeo invita il Consiglio e la Commissione Europea a proseguire i propri sforzi per promuovere la ratifica universale e l’esecuzione dello Statuto di Roma, della Corte Penale Internazionale, racomanda alla Corte Penale Internazionale di intensificare I suoi sforzi in termini di “outreach” e di riconoscere il ruolo critico che il meccanismo del JRR e i meccanismi non giuridici di attribuzione delle responsabilità possono giocare nel trattare seri crimini sotto il diritto internazionale. Il Rapporto da forte enfasi ai diritti dei bambini, sia in condizioni generali che nello specifico in situazioni di conflitto armato, rappresentando questo una delle questioni politiche maggiori per la giustizia penale internazionale oggi. Non c’è Pace senza Giustiza concorda con l’enfasi del Rapporto sul tema delle attribuzioni delle responsabililtà per il crimine del reclutamento e dell’uso dei bambini soldato e per le sanzioni criminali di forze di pace dell’Onu e dei Peace Keeper dell’Onu giudicati colpevoli di aver violentato dei bambini.
“I diritti delle donne rappresentano un altro tema chiave che il Parlamento Europeo afferma dovrà essere affrontato in tutti I programmi dell’Unione Europea per I diritti umani per poter combattere la discriminazione e la violenza contro le donne e le bambine includendo in maniera significativa l’aborto per selezione di genere e tutte le forme di pratiche tradizionali o di uso comune come le mutilazione genitali femminili e il matrimonio prematuro e forzato”. Non c’è Pace senza Giustizia accoglie con piacere il fatto che il rapporto annuale di quest’anno dedica un intera sezione alle mutilazioni genitali femminili e ad altre pratiche tradizionali dannose che vengono collocate con fermezza nel contesto della violazione dei diritti umani, e che tale Rapporto richiami esplicitamente l’Unione Europea e I suoi Stati Membri a promuovere in particolare la ratifica e l’implementazione del Protocollo dell’Unione Africana sui diritti delle donne in Africa da parte degli Stati Membri dell’Unione Africana.
“Come affermato nel Rapporto sull’implementazione delle Linee Guida dell’Unione Europea sui Difensori dei Diritti Umani, Non c’è Pace senza Giustizia vorrebbe sottolineare che un valido approccio debba anche focalizzarsi sul rafforzare il capacity building degli attivisti dei diritti umani e sull’incoraggiare I meccanismi di consultazione e di interazione tra questi e I loro governi su tematiche di riforma democratica e promozione dei diritti umani, in particolare quando sono in gioco i processi di democratizzazione.
“Il Rapporto è ugualmente forte sui meccanismi di finanziamento della Commissione, sia nel richiedere finanziamenti adeguati per le attività su queste tematiche sia nel mettere in guardia su finanziamenti che in pratica si sostituiscono all’obbligo degli Stati membri di finanziare organizzazioni internazionali, come la CPI, pregiudicando cosi anche il finanziamento alle ONG nonchè i programmi di outreach della Corte Speciale per la Sierra leone.
Infine siamo soddisfatti che l’Unione Europea abbia riconosciuto nel 2007 l’adozione della Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che fa appello ad una moratoria globale sull’uso della pena di morte, avendo Non C’è Pace Senza Giustizia collaborato alla campagna di tale moratoria, come passo fondamentale verso l’abolizione di tale pena e la richiesta che venga adottata da ogni stato membro, sotto la guida di Nessuno Tocchi Caino e il Partito Radicale Transnazionale”.
Per maggiori informazioni, contattare Nicola Giovannini: ngiovannini@npwj.org o +32 (0)2 548-3910.
Risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione annuale sui diritti umani nel mondo nel 2007