Nel suo discorso di apertura, l’Alto Commissario ha sottolineato che la posizione degli “stati membri che stanno provando ad abbandonare la Corte, ad abbandonare le vittime dei crimini internazionali più abominevoli” sembra essere finalizzata a “proteggere i leader da eventuali processi”. Mentre deplorava queste decisioni che negano “alle vittime di crimini così gravi il diritto all’assistenza e alle riparazioni”, l’Alto Commissario ha sottolineato che “se gli stati membri, che si sono apparentemente travestiti negli ultimi anni da paesi devoti al perseguimento della responsabilità penale, vogliono andarsene, allora dovrebbero farlo”.
Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) sostiene con vigore l’appello dell’ UNHCHR rivolto all’Assemblea affinché si rimanga risoluti di fronte ai principi fondanti lo Statuto di Roma e si preservi la sua integrità, soprattutto per quanto riguarda l’Articolo 27 (l’irrilevanza delle funzioni istituzionali, ad esempio non c’è alcuna immunità per i Capi di Stato o altri funzionari per crimini che rientrano nella giurisdizione della CPI). Come affermato dall’Alto Commissario, “se da un lato lo Statuto di Roma consente delle revisioni, nessun cambiamento dovrebbe essere fatto sotto la minaccia di recesso, e nessun emendamento in futuro dovrebbe riguardare gli articoli critici dello Statuto. Nello specifico, il principio dell’irrilevanza delle funzioni istituzionali è prioritario, esistenziale per la Corte”.
Leggi per intero il discorso dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani qui:
http://www.ohchr.org/en/newsevents/pages/displaynews.aspx?newsid=20873&langid=e
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