Roma, 30-31 marzo 2017
Giovedì 30 e venerdì 31 marzo 2017 Non c’è Pace Senza Giustizia, insieme a Un Ponte Per…, ha organizzato una serie di eventi a Roma a sostegno di difensori dei diritti umani e attivisti della società civile siriana, fornendo loro un’opportunità di discutere e presentare le loro attività e le loro considerazioni per il futuro durante incontri con membri del Parlamento Italiano, rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e membri della società civile e di altre ONG.
Finora i colloqui di pace, indipendentemente da chi li sta conducendo, non hanno prodotto un singolo risultato veramente tangibile per il popolo siriano. La maggior parte dei cittadini europei non comprendono le caratteristiche del conflitto, e vedono i siriani o come vittime e rifugiati che gonfiano i sempre crescenti numeri del terribile conteggio dei morti o come combattenti, soldati, terroristi. Le istituzioni italiane hanno dedicato risorse a sostegno dell’aiuto umanitario ma non hanno ancora preparato un piano che vada oltre i programmi di emergenza.
In questo contesto, la società civile siriana sta provando a controbilanciare i tradizionali circoli politici, militari ed economici dei poteri formali e informali siriani e promuovere una visione a lungo termine per la soluzione del conflitto in Siria, cercando poi di evitare allo stesso tempo di essere trascinata nelle confrontazioni armate e geopolitiche in corso. La società civile siriana si è evoluta notevolmente durante il conflitto. Con l’inizio della rivolta sempre più siriani cominciarono a organizzarsi, uniti dal desiderio comune di promuovere I diritti umani. La società civile siriana ha continuamente ampliato la portata della propria conoscenza e comprensione dei bisogni del paese e sugli standard internazionali e sui meccanismi in atto per la protezione dei diritti umani e la promozione della giustizia transizionale. Tutta questa esperienza accumulata può e deve contribuire alla creazione di una nuova siria democratica, ed è questo il momento di ascoltare la voce della società civile siriana.
Non c’è Pace Senza Giustizia, insieme ai suoi partner, sta spingendo perchè le istituzioni italiane offrano un sostegno più deciso alla società civile siriana, sia in termini di cooperazione internazionale sia nei termini dell’impegno politico italiano negli ambiti internazionali che si occupano di Siria come le negoziazioni attualmente in corso in Ginevra e il Summit Europeo sulla Siria previsto per il 5 aprile a Bruxelles. I media italiani devono descrivere la società civile siriana per quello che è, una forza non governativa attiva nel privilegiare la difesa dei diritti umani e la creazione di una visione a lungo termine per una risoluzione nonviolenta del conflitto. C’è bisogno di costruire sinergie e contatti tra organizzazioni della società civile italiane e siriane sulla base di uno scambio concreto di idee riguardo gli ostacoli che devono essere superati in Siria attraverso l’azione degli attivisti sul campo e riguardo anche il tipo di solidarietà internazionale di cui hanno bisogno per compiere la propria missione.
Tra i partecipanti a questi eventi erano presenti Rami Nakhla, attivista per la democrazia in Siria e coordinatore del Programma Siria di NPSG, Noura Al Jizawi, direttrice di Start Point ed ex vice-presidente della Coalizione Nazionale della Rivoluzione Siriana e delle Forze di Opposizione, e Mazen Kewara, Direttore della Sezione Turca della Syrian American Medical Society (SAMS), organizzazione medica ed umanitaria leader in Siria.
- Visita la pagina dedicata al Progetto di NPSG in Siria su Giustizia di Transizione e Attribuzione delle Responsabilità.
- Per maggiori informazioni: Gianluca Eramo (Coordinatore del Progamma Democrazia nella regione MENA), geramo@npwj.org o Nicola Giovannini (Coordinatore della Comunicazione e Affari Pubblici di NPSG ) ngiovannini@npwj.org oppure +32-2-548-3915.