31 Organizzazioni hanno chiesto oggi che le autorità siriane rivelino immediatamente in luogo in cui si trova Bassel Khartabil, sviluppatore di software e difensore della libertà di espressione. Le autorità siriane il 3 ottobre 2015 hanno trasferito Khartabil, detenuto dal 2012, dalla prigione centrale di Adra in una località sconosciuta.
Khartabil è riuscito ad informare la sua famiglia il 3 ottobre che gli agenti di sicurezza gli hanno ordinato di preparare la valigia, ma di non rivelare la sua destinazione. La sua famiglia non ha avuto alcuna informazione ufficiale ma sulla base di informazioni non confermate che hanno ricevuto si pensa che potrebbe essere stato trasferito al campo del tribunale militare gestito dalle forze di polizia di Qaboun.
“Ci sono timori reali che Khartabil sia stato trasferito di nuovo presso i centri di tortura gestiti dalle forze di sicurezza della Siria”, ha dichiarato il portavoce dei gruppi. “Khartabil dovrebbe trovarsi fuori prigione piuttosto che risultare di nuovo scomparso.” Le organizzazioni hanno reiterato il loro appello per l’immediato rilascio di Khartabil, che sta affrontando un processo per le sue attività pacifiche a sostegno della libertà di informazione.
Il diritto internazionale definisce quale sparizione la pratica posta in essere delle autorità statali secondo cui una persona viene privata della libertà e poi gli viene negata la possibilità di fornire informazioni riguardanti la sua sorte o che fine abbia fatto.
L’Intelligence militare ha arrestato Khartabil il 15 marzo 2012 e da allora si trova ancora in stato dententivo. Inizialmente è stato per otto mesi in condizione di isolamento presso il carcere dell’Intelligence militare a Kafr Souseh ed in seguito presso il carcere militare di Sednaya, dove il personale della prigione lo ha torturato per tre settimane, secondo quanto riferito in seguito alla sua famiglia. I funzionari non hanno fornito alla famiglia di Khartabil alcuna informazione circa il luogo ed il motivo della sua detenzione fino al 24 dicembre 2012, quando le autorità lo hanno trasferito presso la `prigione centrale di Adra, dove Khartabil finalmente è stato autorizzato a ricevere le visite dalla sua famiglia.
Siriano con genitori palestinesi, Khartabil è un ingegnere informatico di 34 anni che ha lavorato per crearsi una carriera nell’ambito dei software e dello sviluppo web. Prima del suo arresto, ha usato la sua esperienza tecnica a servizio della libertà di parola e di accesso alle informazioni su Internet. Tra i diversi progetti, ha fondato “Creative Commons Siria”, un’organizzazione no-profit che permette alle persone di condividere lavori artistici e di altro tipo utilizzando piattaforme legali gratuite. Khartabil ha ricevuto numerosi premi tra cui il “2013 Index on Censorship Digital Award” per aver impiegato strumenti tecnologici per promuovere uan connessione aperta e libera. La rivista Foreign Policy ha classificato Khartabil come uno dei “Top 100 global thinkers” per essersi battuto, contro ogni previsione, verso una rivoluzione siriana pacifica.
I Tribunali militari in Siria sono tribunali speciali in cui si svolgono processi a porte chiuse e che non consentono il diritto alla difesa. Secondo i racconti dei detenuti rilasciati, che hanno subito processi prima di lui, le procedure di questi tribunali sono state superficiali, molto brevi, e totalmente non rispettose degli standard internazionali che chiedono la conformità minima al principio di equità. Nel corso di un processo svoltosi il 9 dicembre 2012, un giudice militare ha interrogato Khartabil, per pochi minuti, nonostante non sapesse nulla del suo caso fino ad allora. “Bassel è sempre stato uno dei principali sostenitori a favore di una maggiore trasparenza in Siria e le autorità dovrebbero svelare subito dove si trova e permettergli di tornare dalla sua famiglia”, ha dichiarato il portavoce dei gruppi.
Lista dei firmatari:
- Action des Chrétiens pour l’Abolition de la Torture (ACAT)
- Amnesty International
- Arab Foundation for Development and Citizenship
- Arabic Network for Human Rights Information (ANHRI)
- Association for Progressive Communications
- Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS)
- Electronic Frontier Foundation (EFF)
- Euromed Rights (EMHRN)
- FIDH (International Federation for Human Rights), within the framework of the Observatory for the Protection of Human Rights Defenders
- Front Line Defenders
- Global Voices Advox
- Gulf Center for Human Rights (GCHR)
- Humanist Institute for Cooperation with Developing Countries (HIVOS)
- Human Rights Watch (HRW)
- Index on Censorship
- Institute for War and Peace Reporting (IWPR)
- International Service for Human Rights (ISHR)
- Lawyers Rights Watch Canada (LRWC)
- Non c’è Pace Senza Giustizia / No Peace Without Justice (NPSG / NPWJ)
- One world foundation for development
- Pax for Peace – Netherland
- Pen International
- RAW in WAR (Reach All Women in WAR)
- Reporters without Borders (RSF)
- Sisters Arab Forum for Human Rights (SAF)
- SKeyes Center for Media and Cultural Freedom
- Syrian Network for Human Rights (SNHR)
- The Day After
- Violations Documentation Center in Syria (VDC)
- Vivarta
- World Organisation Against Torture (OMCT), within the framework of the Observatory for the Protection of Human Rights Defenders