Financial Times, Comments/Letters, 28 febbraio 2015
La decisione del governo del Bangladesh di procedere all’arresto di Khaleda Zia, leader del partito di opposizione Bangladesh National Party, minaccia di destabilizzare il paese più che in ogni altra occasione in questa generazione.
Ms Zia è stata costretta agli arresti domiciliari, più di 100 persone sono morte quest’anno durante dimostrazioni di piazza svoltesi per chiedere al governo guidato dal partito Awami League nuove e più inclusive elezioni. Lo sfruttamento del sistema legale bangladese per estirpare l’opposizione politica, non funzionerà. La tranquillità può essere raggiunta solo attraverso dialoghi pacifici tra le parti e il rispetto dei principi democratici.
Come difensori dei diritti umani e a favore della democrazia in Bangladesh, ci appelliamo al governo perché faccia un passo indietro, revochi l’arresto di Khaleda Zia e avvii un dialogo con l’opposizione.
Lord Carlile QC, Steven Kay QC and Toby Cadman, 9 Bedford Row, London WC1, UK
Niccolò A Figà-Talamanca, Segretario Generale, Non c’è Pace Senza Giustizia
- Leggi la lettera pubblicata nel Financial Times (inglese)