Roma – Bruxelles – New York, 1 luglio 2014
Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca e Antonella Casu, Segretario e Tesoriera di Non c’è Pace Senza Giustizia
Ci sono voluti 14 anni, tanta forza d’animo e dispendio di importanti risorse economiche perché Valentino Saba potesse vedersi riconosciuti, in Europa, i diritti umani di base che l’Italia gli ha negato. L’odissea giudiziaria di quest’uomo inizia nel 2000, dopo il pestaggio subito assieme ad altri detenuti da parte degli agenti della polizia penitenziaria del carcere San Sebastiano di Sassari. La maggior parte dei procedimenti penali a carico degli agenti coinvolti si è conclusa in un nulla di fatto a causa degli effetti anti-legalitari che la prescrizione produce nel nostro sistema giudiziario. Lungi dall’espletare la funzione che è all’origine della nascita di questo istituto, grazie all’eccessiva durata dei processi in Italia la prescrizione è ormai divenuta strumento di garanzia dell’impunità per chi commette crimini e dispone di adeguati mezzi e assistenza legale.
Il detenuto Valentino Saba non ha avuto altra scelta che rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che oggi ha depositato una sentenza di condanna, l’ennesima nei confronti dell’Italia, per trattamenti disumani e degradanti. Il Partito Radicale, Radicali Italiani e Non c’è Pace Senza Giustizia, in qualità di “amicus curiæ” avevano sostenuto dinanzi alla Corte le ragioni di Saba.
Nel giorno d’inaugurazione del semestre italiano di presidenza dell’UE, la decisione della giurisdizione europea restituisce dignità alla giustizia, ma rende ancor più evidente il disonore cui il governo guidato da Matteo Renzi continua a costringere il nostro Paese. Quanti anni dovranno ancora trascorrere prima che il Parlamento si decida ad introdurre il reato di tortura nel codice penale conformemente agi impegni presi a livello internazionale? Quante vite dovranno ancora essere distrutte prima che le istituzioni prendano atto e pongano rimedio alla situazione di ingiustizia cui sono costretti tutti quei cittadini che non hanno mezzi per difendersi? Da anni i Radicali denunciano lo sfacelo del sistema giudiziario, ma a Palazzo Chigi si continua a preferire le dichiarazioni di principio ai provvedimenti strutturali.
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