Bruxelles-Roma, 8 gennaio 2014
Dopo che l’Assemblea Nazionale Costituente ha rilasciato una bozza della Costituzione tunisina il 1 giugno 2013, ha creato una Commissione per il Consenso al fine di raggiungere un ampio accordo sulle questioni più controverse nel progetto. Da allora, la Commissione ha lavorato per trovare un accordo su una serie di articoli e ha recentemente presentato all’Assemblea Nazionale un testo rivisto, su cui questa ha iniziato a votare, articolo per articolo, lo scorso venerdì. Martedì 14 gennaio 2014, data che segna il terzo anniversario del rovesciamento del dittatore Zine El Abidine Ben Ali durante la rivolta popolare che ha scatenato la Primavera Araba, l’Assemblea Nazionale dovrebbe adottare la Costituzione nella sua interezza.
Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)
accolgono i miglioramenti alla bozza della Costituzione tunisina e riconoscono che sono stati raggiunti importanti risultati. Tuttavia, una serie di disposizioni sollevano ancora preoccupazioni in merito alla tutela dei diritti umani. In particolare, i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere devono essere rafforzati, e devono essere incluse clausole non discriminatorie in un articolo specifico della Costituzione. L’articolo 21, che consente ancora la pratica della pena di morte, deve essere coerente con la “moratoria de facto” praticata in Tunisia a partire dagli anni ‘90. A questo proposito, ricordiamo il voto della Tunisia il 20 dicembre 2012 in favore della Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite 67/176, “Moratoria sull’uso della pena di morte”, che finalmente pone il divieto de jure della pena di morte dalla Tunisia. Infine, le disposizioni relative alla magistratura dovrebbero garantirne la piena indipendenza. La Corte costituzionale dovrebbe essere immeditamente competente sulla Costituzione in seguito alla sua adozione, senza un periodo di transizione, che potrebbe ritardarne il suo ruolo di garante della Costituzione e di tutela e promozione dei diritti umani e dello Stato di diritto.
“Questo è un momento storico per la Tunisia, che per la prima volta, ha la possibilità di adottare una Costituzione che riflette la complessità della società tunisina.
Nessuno sforzo dovrebbe essere risparmiato per ottenere il miglior risultato possibile per sostenere i diritti umani del popolo tunisino. Ancora una volta, la Tunisia si trova nella condizione di essere all’avanguardia nella transizione democratica della regione araba e di rappresentare un esempio per i paesi vicini, e in questo caso, lo sarà per quanto riguarda i processi costituzionali. Attraverso il sostegno e il rafforzamento delle disposizioni costituzionali in materia di diritti umani e stato di diritto, la Tunisia può rinfocolare la rivoluzione del gennaio 2011. Per farlo, l’Assemblea Nazionale deve stabilire un calendario per garantire la rapida adozione della Costituzione che consentirà di negoziare pienamente le disposizioni più critiche della Costituzione.
“NPSG e il PRNTT sollecitano l’Assemblea Nazionale a continuare a discutere le disposizioni relative ai diritti umani e rafforzarle ulteriormente, al fine di garantire che gli ideali che hanno scatenato la rivoluzione continuino a vivere mentre la Tunisia ricostruisce il suo futuro.
NPSG in Tunisia
NPSG ha collaborato con il Centro al-Kawakibi per la Giustizia di Transizione (Al Kawakibi Democracy Transition Center – KADEM) sulla transizione democratica della Tunisia sin dall’inizio del 2011, all’interno del progetto per Sostenere la transizione democratica in Tunisia attraverso la giustizia di transizione. NPSG e KADEM hanno lavorato per supportare la società civile e altri attori interessati a svolgere il ruolo più incisivo possibile per far sì che gli abusi siano trattati in modo equo, trasparente ed efficace come parte del processo di transizione democratica della Tunisia. A questo scopo, hanno fornito informazioni e hanno contribuito alla diffusione della cultura della giustizia di transizione, come ad esempio il modo di indagare le passate violazioni, così come hanno raccolto e analizzato le aspettative e percezioni del pubblico e delle vittime riguardo la giustizia di transizione.Parità dei sessiuguaglianza di genere
Per maggiori informationi si prega di contattare Greta Barbone all’indirizzo e-mail gbarbone@npwj.org o al numero di telefono +39 06 68979262 o Nicola Giovannini all’indirizzo e-mail ngiovannini@npwj.org o al numero +32 2 548-39 15.