Yemen: l’impunità non è un’opzione in caso di violazione di diritti umani

9 Gen, 2012 | Comunicati Stampa

Seguendo i termini degli accordi presi dal Consiglio di Cooperazione del Golfo, il Governo ad interim dello Yemen ha approvato una bozza di legge che garantirebbe l’immunità al Presidente Ali Abdullah Saleh  da un procedimento giudiziario in cambio di una sua promessa di non presentarsi alle prossime elezioni previste per il 21 febbraio 2012. La legge, se approvata dal Parlamento nella sua forma attuale, garantirebbe l’immunità nei confronti di qualsiasi procedimento legale e giudiziario anche per il personale governativo, civile e militare che in questi ultimi 33 anni ha servito il Presidente Saleh.

Una commissione di inchiesta in Yemen guidata in luglio dall’Alto Commissariato per i Diritti Umani ha trovato prove che gravi violazioni di diritto internazionale sarebbero state commesse dalle forze di sicurezza e dai sostenitori armati di Saleh impegnati a reprimere le proteste pacifiche e riformiste svoltesi nella capital Sana’a e altrove.

Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:

“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) invitano il Parlamento dello Yemen a stare dal lato della giustizia e ad assicurare che la responsabilità per le violazioni di diritti umani presumibilmente commesse negli ultimi dieci mesi vengano attribuite agli effettivi responsabili, senza considerarne il rango né l’affiliazione politica, modificando il progetto di legge appena proposto dal Governo ad interim in accordo con gli obblighi internazionali che proteggono i diritti umani già ratificati dallo Yemen.

“Garantire l’immunità legale e giudiziaria al Presidente Saleh e agli altri presunti perpetratori di gravi crimini di diritto internazionale, inclusi crimini di guerra e crimini contro l’umanità, significherebbe negare la giustizia alle vittime e violare gli obblighi internazionali sottoscritti dallo Yemen.

“Noi incoraggiamo tutte le parti in causa a lottare per una soluzione politica del problema e per un autentico processo di riforme capace di dare vita ai principi e ai valori per cui molti attivisti locali per i diritti umani e per la democrazia hanno combattuto durante gli ultimi mesi nelle proteste anti-governative. Per il successo e per essere catalizzatore di un cambiamento positivo, questo processo dovrebbe rispondere alle richieste del popolo yemenita per quanto riguarda i diritti politici, occuparsi dei crimini commessi nel passato e prevenire la ricorrenza di future violazioni di diritti umani”.

Per ulteriori informazioni di prega di contattare Alison Smith, al numero di telefono +32 2 548 39 12 o all’indirizzo email asmith@npwj.org  oppure Nicola Giovannini al numero di telefono +32-2-548-3915 o all’indirizzo email ngiovannini@npwj.org.