Dichiarazione di Emma Bonino, fondatrice di Non c’è Pace Senza Giustizia e Vicepresidente del Senato:

“Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Nonviolento considerano l’arresto del generale Ratko Mladić avvenuto oggi, il segno tangibile del prevalere della giustizia sulla violenza e sull’impunità, oltre che un passo avanti cruciale nel processo di normalizzazione della ex-Jugoslavia.

“Durante tutti questi anni di latitanza di Mladić, abbiamo sempre sostenuto la necessità che il Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia rimanesse in funzione finché il generale non fosse stato tradotto all’Aja per rispondere delle accuse a suo carico. Agire altrimenti sarebbe stato un affronto non solo alla memoria delle migliaia di vittime della strage di Srebrenica del luglio 1995, ma di tutte quelle che nel mondo hanno perso la vita per atti di violenza ispirati dall’odio etnico. La determinazione di quanti hanno lavorato per veder arrivare questo giorno, che hanno fatto sì che la Serbia cooperasse con le strutture del Tribunale e con gli altri Stati della ex Repubblica Federale, è stata finalmente ripagata.

“Questo però è solo l’inizio. Adesso occorre mettere il Tribunale Penale nelle condizioni anche finanziarie di celebrare il processo, di far fronte agli eventuali ricorsi e di fare tutto il necessario affinché le vittime, in Bosnia come in Serbia o altrove, possano seguire gli sviluppi in sede giudiziaria e avere la percezione che la giustizia sta facendo il suo corso.

“L’arresto di Mladić è il segno della nuova Serbia europea che si affaccia al mondo, un successo che spezza la catena d’impunità che la teneva ancorata ad un passato di violenze sanguinose, permettendole di procedere verso il suo meritato futuro di Paese democratico. Siamo convinti che il processo del generale Mladić dimostrerà che la violenza non può più prevalere oltre sulla giustizia”.