“Ci felicitiamo con i centri sociali e le organizzazioni studentesche” – si legge in una nota dei Radicali” – per aver convocato una serie di manifestazioni per denunciare la sistematica violazione dei diritti umani fondamentali da parte del dittatore libico”.
Oggi pomeriggio alle 18.30, assieme a Marco Pannella saranno presenti a Piazza Farnese dirigenti e militanti del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Radicali Italiani, Nessuno Tocchi Caino, Non c’è Pace senza Giustizia e Era, oltre ai parlamentari Radicali nei gruppi del Pd di Camera e Senato, per ricordare alla cittadinanza romana che ci si appresta a ospitare nella Capitale il dittatore libico con gli onori da capo di stato.
Ad oggi nessuna delle massime cariche della Repubblica italiana, né gli esponenti di partito che si precipitano a rendere omaggio a questo “partner strategico”, hanno fatto il minimo accenno alla necessità di insistere a che il paese a cui l’Italia darà cinque miliardi di euro per i prossimi 20 anni debba rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti come fondamentali.
La Libia, infatti, non solo mantiene e applica la pena di morte anche per reati non di sangue, ma cancella sistematicamente e con la violenza il dissenso politico interno, esclude qualsiasi ruolo pubblico anche alle donne; è sostanzialmente complice della tratta di migliaia di disperati che scappano per povertà e conflitti da mezza Africa. La Libia, inoltre, non ha ratificato la Convenzione del ’51 sui rifugiati né quella sui bambini nei conflitti.
Prosegue altresì la mobilitazione lanciata dal Partito Radicale Nonviolento contro il conferimento a Gheddafi della laurea honoris causa in giurisprudenza da parte dell’Università di Sassari; a oggi sono oltre 800 i docenti che hanno sottoscritto l’appello.